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Judo

Antonio Schioppa, poliziotto e mito del judo

Pubblichiamo questo bell'articolo apparso sulla Gazzetta di Parma della scomparsa di un nostro Grande Tecnico che ha fatto la storia del Judo Parmigiano.

Tutto il comitato Regionale si unisce al cordoglio dei suoi cari.

Per chi praticava judo, non solo era un maestro straordinario ma, ancor meglio, una leggenda. Tanto che era impossibile non associare a questo tipo di arte marziale il nome di Antonio Schioppa, morto nei giorni scorsi all'età di 89 anni. Foggiano, giovanissimo, è arrivato nella nostra città con la divisa di un agente di pubblica sicurezza in servizio presso la Questura. Amava molto il suo lavoro anche perché in Polizia ha imparato l'abc del judo fino a diventare cintura nera 3° dan e uno dei maestri-istruttori più apprezzati, non solo nella nostra città, ma in Italia. Per anni è stata una colonna del ginnasio «Budokwaj», con sede in via Zerbini, fondato nel 1975 da Umberto Nicoli e Giuseppe Taddei.

Entrò nel mondo dello sport all'età di 15 anni con l'atletica leggera, dedicandosi successivamente con successo alla pallavolo, fino a diventare istruttore di ginnastica sportiva. Si avvicina al judo nel 1952 come atleta agonistico partecipando a gare regionali e nazionali ottenendo ottimi risultati. Nel 1956 viene scelto per partecipare al corso per istruttori di judo presso il Neptune Academic Center. Ha ricoperto la carica di consigliere regionale nel Comitato Judo Emiliano e, per diversi anni, è stato arbitro nazionale di judo. Nel 1971 è stato insignito della medaglia d'oro al merito sportivo dal Comune di Parma per la diffusione e l'insegnamento del judo.

Persona dotata di grande gentilezza con un non comune senso di altruismo e abnegazione, Schioppa, nel 1983, ha sposato Angela, per anni operaia alla Sirma, di cui è rimasto vedovo nel 2019. Ma, fino alla fine, si è dedicato completamente alla moglie malata trattandola con amore e tanto affetto. Quando la sua Angela era ancora in salute, non mancò di tornare in estate nella sua amata Puglia, dove risiedono il fratello Franco e la sorella Irma.

“Se vinci, non gloriarti della tua vittoria; se perdi, non scoraggiarti. Quando sei al sicuro, non essere negligente; quando sei in pericolo non aver paura. Continua semplicemente a percorrere la strada che hai davanti». Questa massima orientale, Antonio, l'ha fatta sua, non solo nello sport quando scalava il tatami, ma anche nella vita, rappresentando un grande esempio per la sua famiglia, i suoi studenti e gli amici.