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Judo

Azzano X: 30 promossi agli esami di passaggio dan!

Dopo quasi due anni di stop forzato per il Covid-19, finalmente si sono disputati oggi, 19 dicembre, i tanto attesi esami di 1° e 2° dan di judo presso il polo sportivo di Azzano Decimo. 

A valutare gli esaminandi tre commissioni distinte: la prima composta dai maestri Maurizio Scacco e Palmiro Gaio per il ju no kata e le altre due, dedicate alle dimostrazioni in movimento e alla teoria, dai Maestri Michele Ciolli - Daniele Zanutto, Andrea Piccinini - Maurizo De Candusso.

Era palpabile l’emozione di tutti i presenti, ampiamente ripagata dal successo di questa sessione d’esame, che ha visto tutti i trenta partecipanti promossi.

Il Maestro Scacco ha espresso i suoi complimenti ai presenti, lodando i risultati ottenuti in un periodo difficile come quello appena trascorso. L’esame, annunciato ai primi di settembre, era stato preparato da molte cinture marroni in pochissimo tempo, senza inficiare, per fortuna, sul risultato finale.

“Ognuno di voi ha dato il meglio. La mia più grande soddisfazione è quella di vedere oggi tanti giovani ed agonisti che fanno il passaggio di dan, che senz’altro porterà loro qualcosa di più al loro modo di fare judo. Abbiamo inoltre apprezzato la presenza anche di alcuni non giovanissimi che hanno partecipato a questo esame con ottimi risultati”.

Ha poi preso la parola il Maestro Gaio complimentandosi prima con il Maestro Scacco, per aver organizzato i corsi regionali di kata e l’esame garantendo standard qualitativamente alti nonostante la situazione pandemica in cui ci troviamo: “I kata sono la base per capire come si svolge il nostro sport; si capisce dalle forme il gesto tecnico di ogni azione. Siete stati veramente bravi, pur passando un periodo non facile, il risultato mi ha lasciato stupefatto”.

“Dopo quasi due anni di stop forzato, il nostro sport ha ripreso il suo corso naturale e non è poco, considerando le caratteristiche di una disciplina come il judo che richiede molto contatto fisico-ha detto ancora il Maestro Gaio-. Sono rimasto colpito molto positivamente dal Maestro Scacco, perché ha saputo organizzare i corsi di kata in tutta la regione, mettendoci molto impegno e offrendo qualità. Credo che oggi il risultato di quanto fatto, sia dal Maestro che da tutti i judoka presenti, sia stato molto positivo: arrivare in così poco tempo a un livello così buono non può che farci sperare bene per gli esami futuri: siamo sulla buona strada. Si è visto un bel judo e molta serietà nell’eseguire con passione il nostro sport, ed è questo che ci da molte speranze per il futuro.

Considero i kata la base del judo, perché parte da dei movimenti dolci, che essenzialmente è quello che esprime il nostro sport: è una forma, una non resistenza, la via della cedevolezza. Quando si arriva a capire questi gesti allora si è dentro la vera essenza del judo. Nel ju no kata, i movimenti che si fanno in modo fluido e morbido, permettono di far lavorare tutto il corpo: l’attacco si subisce, si segue, si entra e si compie un gesto; tutto ciò è uno studio che poi porta a meglio comprendere l’esecuzione delle tecniche stesse. Maggior risultato con meno forza possibile: è questa l’essenza della nostra disciplina. È anche un ottimo strumento per capire chi fa seriamente judo; l’importante poi è variare nelle tecniche, affinché durante un combattimento il judoka possegga tutte le conoscenze necessarie per adattarsi all’avversario con il minimo sforzo”.

“Nonostante il periodo non sia dei migliori per allenarsi, il livello medio era buono- ha commentato il Vice Presidente del settore judo Andrea Piccinini-. L'esame si è svolto in un clima di serenità e amicizia, due fattori determinanti, che hanno permesso a tutti i candidati di superare positivamente la loro prova”.

Dopo un fragoroso applauso è stata effettuata la consegna dei diplomi e sono stati rinnovati gli auguri per un nuovo anno ricco di soddisfazioni e di nuove opportunità di crescita per tutti i judoka.

Al termine degli esami, abbiamo rivolto alcune domande al Maestro Scacco.

Com’è stato organizzare un esame di primo Dan dopo tutto questo periodo pandemico?

È sempre un motivo di speranza, perché i ragazzi hanno lavorato bene e in modo intenso. Si sono divertiti loro e mi sono divertito anche io e credo che questo sia fondamentale. Ci troviamo quindi alla fine di un percorso che avviene in un periodo piuttosto difficile il che lo rende ancora più apprezzabile.

Questi sono i primi esami dopo quasi due anni di stop…

Esattamente, sono i primi esami: l’anno scorso abbiamo dovuto sospendere tutto verso dicembre. È stata fatta una cosa un po’ differente in Trentino, dove gli esami sono stati sostenuti in parte in presenza in parte via “telematica” da casa. Noi abbiamo adottato una formula ibrida, che prevedeva l’esecuzione tramite video, visionati dalla commissione e poi esami orali via zoom: così siamo riusciti a bypassare la situazione.

Come ha trovato i ragazzi e com’è stata per loro questo ritorno sul tatami per il primo Dan?

Non ci sono state grosse difficoltà, perché ormai perché i ragazzi sono abituati a muoversi in un certo modo. È sempre motivante e per me è una grande soddisfazione farlo soprattutto per i giovani e gli agonisti. Perché il passaggio di Dan per mezzo degli esami non è sminuirne l’importanza che si va ad acquisire, ma anzi, è un momento di studio. Noto che con il tempo i ragazzi se ne accorgono e c’è qualcuno che vuole continuare a studiare: ciò migliora senz’altro il judo che poi vanno a proporre anche a livello agonistico.

Come ha trovato i ragazzi negli stage?

Di fronte a un esame c’è sempre molta emozione. Ho visto grande professionalità e grande voglia di fare nel prepararsi a questo evento: l’ho riscontrato a tutti i livelli, da chi è abituato a fare gare, ma anche dall’amatore che vuole concludere un percorso. Questo penso sia l’insegnamento migliore per la nostra disciplina.

Cosa ci si aspetta dal futuro?

Il mio obbiettivo, che è anche quello dei miei collaboratori a cominciare dal Maestro Gianni Maman, è soprattutto rivolto ai giovani: far veder loro che non c’è solamente il judo agonistico, ma che è una disciplina che va studiata. Mi auguro che tutti coloro i quali faranno il passaggio di dan e supereranno l’esame, abbiano la possibilità di continuare, coltivando in futuro la curiosità e conseguentemente lo studio: solo allora avrò centrato l’obbiettivo.