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Judo

"Improve your club", il seminario EJU che inaugura il 2019 a Dalmine

Quasi trecento tecnici sono accorsi a Dalmine da diverse parti d'Italia lo scorso fine settimana per prendere parte al seminario "Improve your club" promosso dall'EJU.

Gli argomenti sviluppati dagli ‘esperti’ sono stati diversi, iniziando dal collegamento dell’azione d’attacco in direzione opposta di Giuseppe Maddaloni, alla propedeutica per il ne waza (lotta a terra) e l’attacco nelle varie forme del ‘sankaku’ di Jean Pierre Gibert, a Batradz Kaitmazov, che si è espresso sulle tecniche di piede come opportunità di apertura per portare l’attacco principale, o Ivan Nifontov, che ha allargato il campo alle combinazioni multiple e Patrick Roux, che sulla didattica in generale e quella giovanile in particolare ha spaziato con grande maestria. Lavoro eccellente anche quello di Stefano Frassinelli, intervenuto principalmente sul tema ‘preparazione atletica’ riferendolo anche alla valutazione della capacità coordinativa, proponendo anche suggerimenti mai banali, “vedere ed ascoltare è importante, ma lo è ancora di più la vostra personale rielaborazione, quel fare proprie le cose viste e sentite”.

Tra i presenti, anche i due tencici FVG Antonio Rossi e Alessandro Furchì.

"Una due giorni dove è emerso a mio avviso un aspetto fondamentale....non si improvvisa nulla! - racconta Antonio - Non saprei chi scegliere tra i docenti viste le loro capacità nel "dare" e trasmettere il giusto messaggio in diversi modi. Alla fine emerge una linea comune che si potrebbe definire cosi: l'importanza di costruire e costruire per i ragazzi la base più ampia possibile di capacità motorie (e quindi di intelligenza a tutto tondo dell'individuo) finalizzate e orientate al judo. E poi l'aver avuto l'impressione di sentirsi dentro un movimento dove le barriere non esistono, anzi."

Entuasiasta anche Furchì che commenta così l'esperienza: "Uno stage dove ko uchi gari, nella sua "semplicità" ti esprime ogni singolo elemento fondante del judo. Ogni insegnante secondo le proprie caratteristiche ha reso così ricco di particolari il movimento proposto al punto di farlo sembrare una nuova tecnica. Bellissimo lo spirito comune dell'insegnare ad avere la mente aperta. Impressionante come, in particolare i due francesi, spieghino con una sequenza di pochi passaggi come "provare" a far capire ad un ragazzo quanta poca forza serva per far cadere un compagno quando fai la cosa giusta nel momento giusto."