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Judo

Ackermann e Neppi secondi dan: più di un secolo sul tatami!

In due possono vantare più di cent’anni sul tatami a praticare attivamente judo fin dagli albori della disciplina nella nostra regione. I protagonisti di questo record sono Norbert Ackermann e Edoardo Neppi, entrambi tesserati presso il Judo Club Ken Otani Trieste.

Recentemente insigniti del 2° dan da una commissione (formata dal Vicepresidente Sandro Scano e dai Maestri Enzo De Denaro e Palmiro Gaio) che ne ha valutato non soltanto l’indiscussa passione, ma anche le capacità tecniche e la pratica continua, Ackermann e Neppi sono due esempi di resilienza: non è da tutti, infatti, a settant’anni suonati, venire in palestra e confrontarsi con gli altri, divertendosi ancora a fare randori!

Classe 1944, Norbert Ackermann ha iniziato a praticare judo nel 1960 presso l’Unione Ginnastica Goriziana. Nel 1961, cintura gialla, il primo incontro con Palmiro Gaio; come ricorda lo stesso Norbert: “Io ero cintura gialla e Gaio era già cintura nera secondo dan e girava l’Italia per conto della Federazione a vedere dove e come si insegnava judo!”. Da subito Norbert aveva dimostrato grinta e determinazione nelle competizioni, come hanno raccontato gli amici di sempre, Alessandro Kramar e Franco Dubbini: “La squadra era sempre composta da Norbert, Attilio Lovato, Gasparini e noi due: ne abbiamo fatte di gare…”. Nel 1965 il passaggio alla Società Ginnastica Triestina e l’agognata cintura nera, conquistata a Milano in uno dei Trofei più prestigiosi per l’epoca, il Viralfa, come è ben ricordato nel libro di Claudio Novajiolli “Il judo a Trieste”.

Classe 1947 Edoardo Neppi ha iniziato a praticare judo nel 1969 presso la Società Ginnastica Triestina. Nel 1985 è arrivata anche per lui la sospirata cintura nera. Negli anni ’90 si è allenato presso il Dopo Lavoro Ferroviario, per poi approdare al Ken Otani nel Nuovo Millennio. Una passione mai sopita anche quella di Edoardo, che non ha mai smesso di discutere, insieme a Norbert e ai compagni di palestra, una volta terminato l’allenamento, delle varie gare, degli atleti emergenti, sempre aggiornati sulle tendenze del momento, sulle nazionali da tenere d’occhio, sulle tecniche più tirate.

“Non dico niente su questo diploma, altrimenti potrebbero venirmi fuori le lacrime” ha esclamato Edy, visibilmente commosso, quando ha scoperto che la cena post allenamento era dedicata a lui e Norbert: un regalo del Maestro Gaio per celebrare due amici, ma soprattutto due arzilli atleti che non ci pensano proprio a mettere il judogi nell’armadio.