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Judo

#DISTANTIMAUNITI: la FIJLKAM FVG al tempo del Covid-19!

Anche il mondo dello sport si ferma. Una decisione sicuramente sofferta per molti ma necessaria per limitare per quanto più possibile la propagazione del Covid-19, una decisione che a dire il vero tante società avevano già anticipato, facendo prevalere il buon senso e cercando di restringere allo stretto indispensabile le proprie attività o stoppandole del tutto.

Si ferma inevitabilmente anche il mondo del judo, con l’annullamento di tutte le competizioni nazionali ed internazionali, ivi comprese quelle valide per la qualificazione olimpica, si fermano il karate e la lotta, quantomeno per quanto riguarda l’Italia: significativa in tal senso la foto pubblicata dalla FIJLKAM sulla propria pagina FB che immortala un PalaPellicone insolitamente spoglio, accompagnandola alla comunicazione di chiusura del Centro Olimpico per sanificazione.

In momenti particolari come questi, di grande incertezza e dubbio, si sa, ogni persona cerca sicurezze nelle proprie “ancore”, peccato che “purtroppo” (per fortuna!!!) per molti questo appiglio sia proprio lo sport… e allora che si fa? Ci si prova a rialzare! Lo sport infondo è maestro di vita in questo e quindi, passato lo smarrimento iniziale, atleti, allenatori, società si sono rimboccati le maniche, pronti a reinventarsi per uscirne più forti di prima, se non nel corpo quantomeno nello spirito!

Gli esempi ce li abbiamo in casa, davanti a tutti gli atleti di spicco del movimento friulano che seppur preoccupati per la situazione, hanno cercato di trovare nuove soluzioni…

“Fin quando abbiamo potuto noi della Nazionale ci siamo allenati supervisionati dal medico, come consentito – sono le parole dell’udinese Matteo Medvescostretti ad interrompere anzitempo il raduno e annullata la trasferta in Russia, mi sono fiondato mentalmente su altre cose, concentrandomi su nuovi obiettivi”.

“Sto vivendo questo periodo con molta serenità – gli fa eco Kenny Bedel - fino a sabato sono stato ad allenarmi in ritiro a Ostia. Adesso sto aspettando il via libera per poter continuare ad allenarmi in caserma. Comunque mantengo la mia positività, cercando di prepararmi al meglio per i prossimi appuntamenti anche se non si sa quando arriveranno. Ci tengo a dire anche che, nonostante le palestre siano chiuse, adesso che arrivano le belle giornate si può comunque fare dell’allenamento all’aria aperta, e che di sicuro non sarà questa situazione a fermare la voglia dei judoka italiani!”

È proprio l’allenamento all’aria aperta la proposta che Gianni Maman, tecnico della Polisportiva Tamai, ha offerto ai suoi allievi: “Sospese le lezioni per i più piccoli, mi sono ritrovato un pomeriggio con gli agonisti e gli ho spiegato e mostrato le mie proposte tecniche e di preparazione fisica da svolgere, 5 volte a settimana, in autonomia e senza bisogno di sparring: ho diviso i ragazzi in scaglioni e a ciascun gruppo ho dato un orario diverso, proprio per cercare di rispettare le distanze imposte dalle direttive del Governo. Personalmente non nascondo che vivendo di questo, oltre alla palestra infatti insegno anche judo nelle scuole, ora mi trovo in difficoltà come chiunque fa questo di mestiere. Di sicuro sfrutterò al meglio questo stop forzato per fare altro ad esempio la parte burocratica che di solito faccio nei ritagli di tempo o durante la notte, e da questo punto di vista sono molto contento sicuramente… anche se avrei preferito fare judo, ovviamente!”

Preoccupazione legittima e comune, che colpisce anche il settore della lotta: “Finora ci eravamo attrezzati con l’ausilio di personale medico per assicurare lo svolgimento di quel minimo di attività di base (ginnastica) in totale sicurezza, dopo le direttive di lunedì però abbiamo deciso di chiudere tutto – è stato il commento sconsolato di Martino Moroldo, allenatore della Nova Auxilia Sport Team - Tutte le gare sono state comunque rinviate a data da destinarsi per cui diventa meno stringente condurre gli allenamenti settimanali. Dando per scontata la straordinarietà della situazione, sportivamente è un anno perso... la lotta in Friuli versa in condizioni critiche già di suo, speriamo non sia questa la botta finale. Ripartire, sarà parecchio complicato, dato che, quando sarà possibile, la stagione sarà al suo termine…

“Questo stop è un bel problema anche per noi karateka, anche se non abbiamo per forza bisogno di un compagno per allenarci – gli fa eco Erik Frigo, insegnante presso il Fenati Spilimbergo – Ai ragazzi ho lasciato del materiale da vedere e studiare in questo periodo, in modo tale che poi quando riprenderemo non mi dicano “questo non l’ho mai visto!”. Per il resto mi ha colpito molto e mi ha fatto piacere ricevere i loro messaggi, sentirli vicini ed uniti ci dà la carica per superare anche questo scoglio!”

E se per gli agonisti si sono trovate queste soluzioni, cosa inventarsi per i bambini che invadono di allegria ed energia le nostre palestre? Ce lo racconta Ester Grosso, che assieme a Giorgina Zanette e Milena Lovato gestisce i corsi di mini-judo allo Yama Arashi Udine: “È una situazione molto strana perché tutto è lasciato in sospeso: avevamo fatto dei programmi, ci eravamo dati degli obiettivi che purtroppo dovremo ridimensionare e chissà se mai riusciremo a raggiungerli! Ma non ci siamo scoraggiate e perse d’animo! Abbiamo pensato di utilizzare in maniera diversa le liste broadcast che utilizzavamo per le varie comunicazioni con i genitori dei bambini: le useremo per essere vicini ai nostri piccoli judoka in maniera diversa, continuando con le letture di un libro che stavamo leggendo assieme di un draghetto che inizia a fare judo, chiederemo loro di fare qualche disegno e di mandarci le foto, daremo loro dei link o video in modo che possano mantenere la memoria attiva su quello che è il nostro sport, gli invieremo delle foto in cui ci siamo noi maestre, per passare il messaggio che noi gli siamo vicino!”

Messaggi che infondono fiducia per il futuro, la stessa fiducia che Andrea Piccinini, presidente del Dojo Sacile, ha voluto passare ai suoi associati in una lettera aperta e di cui ci sentiamo di condividere una parte, certi che sì, insieme possiamo ripartire più forti di prima!

Manteniamo la mente libera e aperta, continuiamo a pensare a noi e agli altri con la stessa intensità e la stessa compassione di sempre o forse ancora in più coinvolgente, non c’è nulla di cui avere paura ma dobbiamo essere orgogliosi che, con il nostro comportamento, saremo utili a tutti compresi i cittadini di altre regioni…sarà proprio così!!!