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Karate

Stimoli, idee, legame con allievi e famiglie: la ricetta vincente di Anna Devivi

“E’ come allenarsi per la prima volta, si affronta tutto con nuovi occhi, energia ed entusiasmo. La concentrazione è al massimo e a fine allenamento si ha voglia di continuare, nonostante l’enorme stanchezza. Si apprezza ora molto di più di un tempo questa esperienza!” Così ha detto Ion, classe 1999. “Il rientro in Dojo è stato un segnale di normalità riacquisita… bellissimo. Sentire sotto i piedi di nuovo il mio tatami al posto del tappeto di casa è stato come ritornare ai tempi in cui eravamo liberi di stare in palestra ore ed ore, insieme. Pare un’eternità di tempo fa. Lo shock è stato vedere il Dojo vuoto perché è sempre pienissimo, ma poi trovarmi aldilà dello schermo mi ha fatto capire l’importanza della nostra presenza”. Questo invece, l’ha detto Martina, classe 1995. WhatsApp Image 2021 02 01 at 13.17.13“Tornare nel Dojo dopo tanti mesi è stato fantastico, anche se rimane un allenamento individuale. Grazie a questa possibilità mi è tornata la voglia di praticare la mia disciplina e di tornare a fare le gare al più presto”, è stato il commento di Alessio, classe 2003, ma poi c’è anche Margherita classe 2004, che ha detto: “La cosa più strana, dopo mesi che vedevo il mio Maestro attraverso lo schermo della tv, essere anche io parte di quella trasmissione mi diverte moltissimo e mi stimola a far di più anche se a volte a seconda dei turni davanti che mi guardano ho bambini più piccoli o cinture bianche, fargli da esempio è elettrizzante ma è più dura allenarsi da soli in Dojo, non puoi scappare da nessuna parte e manco perdere un minuto di attenzione che il maestro ti becca subito ahah”. Ed infine c’è la battuta di Carletto, classe 2013, che conclude così: “Che bello!! Anche io da grande voglio fare l’agonista ed andare in televisione!!! Ahahahah”. 

Emozioni, risate, esperienze positive e riconoscenza. È quello che si percepisce dalle parole di Ion, Martina, Alessio, Margherita e Carletto, cinque atleti scelti a caso nel folto gruppo di ‘karateka’ che, nonostante le limitazioni di questo periodo difficile, continuano a ‘vivere’ il karate attraverso una modalità attraente e stimolante. Anna Devivi, Maestro e dirigente del Karate Do Trieste, spiega come sta affrontando questa situazione. “Si parla tanto delle problematiche legate a questo difficilissimo momento storico e delle richieste che il nostro mondo sportivo esprime per superare la crisi. Ma non si parla abbastanza di ciò che noi stessi, ognuno per il proprio ruolo, possiamo fare per il nostro movimento. Siamo a conoscenza di molti colleghi che si sono arresi e di moltissime società che hanno di fatto chiuso ogni attività. Siamo tutti sulla stessa barca, ma ci sono idee o attività che, anche in periodi come questo, hanno trovato il modo di proseguire o trovare strade nuove e diverse per continuare allenamenti e attività sociali all’interno della asd. Personalmente sento forte l’attaccamento alla mia Scuola di karate, agli allievi ed alle famiglie che girano intorno. In questa fase è ancor più forte la responsabilità del Maestro, anche e soprattutto nei confronti dei più giovani allievi. Ognuno di noi tecnici ha messo in campo ciò che poteva, ma la sensazione di non fare abbastanza è fortissima anche perché siamo sommersi da negatività, da notizie catastrofiche, da informazioni che generano paura e preoccupazioni. Nel nostro piccolo la reazione alla vita nuova imposta dal Covid-19 è stata immediata e ha generato idee di pratica sportiva e iniziative di partecipazione sociale nell’ambito dell'Associazione Sportiva Karate Do Trieste. WhatsApp Image 2021 02 01 at 13.17.14 2Non tutto è stato inventato, molto è stato ripreso da altre discipline più artistiche, già avvezze al mondo web ed ai suoi metodi comunicativi. Via alle attività sul web quindi, ma con ampie interazioni e con attività sociali parallele, come concorsi di disegno e di video editing o come gli ‘apericena’ virtuali tra istruttori. Con tali azioni nulla è andato perduto sul piano atletico e sportivo, ma soprattutto si è preservato quel senso di comunità che da sempre contraddistingue la mia Scuola. Sul piano squisitamente sportivo ci siamo organizzati con 18 corsi settimanali tenuti su piattaforma zoom fin dal 25 ottobre 2020 (primo giorno chiusura palestre) riprendendo quanto già ben sperimentato nella primavera scorsa. I corsi si tengono tutti in diretta sul tatami della palestra in piazza Puecher e la partecipazione si è attestata sull’80-90% degli iscritti per ciascuna sessione, sfiorando una presenza pressoché simile ai normali corsi in presenza. Il risultato non è causale, dietro c’è stata una continua e forte attività di stimolo e spiegazione, interventi anche di carattere tecnico per dare supporto ad ogni socio sia in ambito informatico che logistico, giungendo a modificare la disposizione delle camerette dei ragazzi in modo da ricavare lo spazio giusto per fare un kata. Ma il principale successo è arrivato con la sperimentazione delle lezioni con partecipazione alternata in presenza degli atleti agonisti (rigorosamente uno alla volta in palestra) che, come noto, sono gli unici che possono allenarsi regolarmente in vista delle gare federali, ma che la nostra asd ha in ogni caso sospeso in presenza nel rispetto rigoroso del criterio di prudenza per tutti. Gli atleti agonisti, dunque sono stati individuati per offrire nel corso delle lezioni teorico/pratiche un modello di prestazione applicando sul tatami le istruzioni per lo svolgimento di esercizi atletici o tecnici (kata o applicazioni). La presenza sul video di un atleta che esegue in diretta gli esercizi e dà l’esempio è stato uno dei motivi di successo di questa seconda tornata di lezioni web. E si è ottenuta anche un’importante ripresa di attività per gli stessi agonisti ritornati a calcare il tatami individualmente e di fronte alle telecamere, ottenendo così motivazione all’allenamento (che via web per un agonista può calare) ma anche e soprattutto un continuo miglioramento maturato co la possibilità di vedersi in diretta e rivedersi poi sulla registrazione video. La sperimentazione della lezione Web con il modello di prestazione è stata importante anche per rafforzare il forte legame Coach/Atleta, avendo l’opportunità di trovarsi a tu per tu con il Maestro con una lezione esclusiva, anche se dietro gli schermi si esercitano anche i suoi colleghi. L’allenamento individuale, in altri momenti impossibile per la realtà Karate Do con centinaia di atleti, è particolarmente apprezzato dagli agonisti che possono verificare (senza alcuna distrazione) il livello di preparazione atletica raggiunto e la precisione tecnica. Ma non solo…. la lezione con la presenza dell’atleta agonista che esegue ed esplicita gli allenamenti guidati dal Maestro, ha consentito ai più di vedere all’opera, a volte per la prima volta, gli atleti agonisti della nostra Scuola che in tempi ordinari si allenano in specifiche sessioni loro dedicate.WhatsApp Image 2021 02 01 at 13.17.14 3 Un fatto che ha portato tanti ragazzi a trovare nuove motivazioni per avviare anche loro un percorso di maggior impegno per provare ad emulare quei compagni. Altro elemento di successo è la rotazione casuale dell’atleta che sarà presente la volta successiva nel Dojo per fare da Modello di prestazione, questo suscita attesa nei ragazzi e quindi incentiva lo stimolo alla partecipazione. Segnalo infine la soddisfazione dei genitori di questi atleti che vedono i propri figli riprendere davvero l’attività, ma senza rischio di contagio presentandosi, di volta in volta, in palestra da soli. I numeri sono rimasti importanti, diciotto i corsi online e contando i nuclei famigliari che possono lavorare insieme, si riesce a ruotare 28 atleti allenati individualmente in due settimane, tutti motivati dalla diretta video ed in piena sicurezza. Duecentoquaranta gli atleti che in questo momento seguono regolarmente le lezioni online, circa 30 i presenti saltuari e non regolari (legato anche a problema di orari e di lavoro) e su un totale di 315 tesserati all’inizio dell’anno accademico 2020-2021 possiamo nutrire fiducia e proporre un messaggio di incoraggiamento a tutti. In attesa ovviamente, dell’agognata riapertura…”.