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Karate

Dieci, cento, mille volte Busà! È suo il primo oro nella storia del karate!

È del karate il nono oro per l'Italia a questa Olimpiade! È un meraviglioso, super Luigi Busà a salire sul gradino più alto del podio. 

Il gorilla d'Avola si è aggiudicato il primo oro olimpico del karate italiano con un percorso di gara eccezionale. Nel primo incontro ha affrontato l’australiano Tsuneari Yahiro attaccando durante tutto l’incontro, anche sul 5-0, risultato finale. Più ostico, invece, il secondo avversario, il kazako Nurkanat Azhikanov, non è per niente facile. Luigi va in pressing ma il kazako infila due yuko di rimessa aggiudicandosi il match. Anche l’incontro con il tedesco Noah Bitsch è al cardiopalma: dopo un minuto e mezzo infila un pugno di rimessa e guadagna un punto e lo senshu, ma il tedesco ristabilisce subito la parità. Bitsch va anche in vantaggio a 18 secondi dalla fine ma, quando sembra tutto perduto, a 8 secondi dalla fine Luigi sferra un pugno e va di nuovo in pareggio, guadagnando la sua seconda vittoria. Nel quarto e ultimo incontro del girone, Luigi se la vede con lo storico rivale Rafael Aghayev, già qualificato. Dopo 50 secondi, Busà ha messo a segno uno yuko, al quale Aghayev ha risposto a un minuto dalla fine. Dopo trenta secondi, però, è entrato il decisivo Waza-ari del nostro capitano che con un 3-1 ha guadagnato l’accesso alle semifinali. Qui ha poi affrontato l'ucraino Horuna, mettendo a segno 3 punti che consegnano di fatto la finale per la medaglia più preziosa al nostro campione. 
Ad attenderlo nuovamente l'azero Aghayev. 
Entrambi i karateka si conoscono bene, avendo entrambi affrontato l'altro in numerose occasioni, compresi i Campionati del Mondo. A un minuto dalla fine, Busà ha messo a segno un punto sul suo avversario, prima che l'italiano riuscisse a sferrare un colpo potente ma controllato sul volto di Aghayev, mandandolo sulla linea laterale per essere controllato dai medici. Alla ripresa dell'incontro i due karateka hanno dato tutto quello che avevano, ma lo yuko di Busa è stato l'unico punto ed è bastato all'azzurro per assicurarsi questo bellissimo, meraviglioso, storico oro.

E a festeggiare questo storico oro c'è anche il nostro Alessio Ghinami, compagno di squadra nei carabinieri di capitan Busà: "Sono davvero euforico perché Gigi Busà è campione olimpico! È una cosa meravigliosa! Da parte mia c'è una componente emotiva a suo favore, visto che è il mio capitano sia della nazionale italiana, ma anche del gruppo sportivo dei Carabinieri. Ha iniziato la gara vincendo 5-0 con l'australiano che era un outsider, mentre col kazako si è trovato più in difficoltà. L'avversario era un atleta molto giovane, difficile da inquadrare dal punto di vista tattico, e infatti qui Gigi non ha combattuto proprio al suo meglio. Anche col tedesco era sempre un po' contratto, ma è riuscito a superarlo. Ma con Agahyev poi si è sbloccato e da lì la gara è stata in discesa dato che con Horuna ha combattuto in maniera molto tattica dimostrando di essere il migliore. In finale, molta tensione, ma ha mostrato sangue freddo, tenacia e la forza di un vero campione. Credo davvero sia il più grande tranguardo della storia del karate italiano!"

Non è andata bene, invece, la gara di Mattia Busato, che non è riuscito ad accedere al blocco delle finali. 28 anni con 1 oro e 6 bronzi continentali nel suo palmarés, oltre a un bronzo iridato, oggi l'azzurro ha dovuto vedersela con tre atleti davvero forti nel suo girone che si sono piazzati davanti a lui, guadagnando l’accesso alle finali. Il giapponese Ryo Kiyuna, poi vincitore di giornata,  il turco Ali Sofuoglu e il venezuelano Antonio Diaz Fernandez.
Busato ha eseguito prima il kata Gojushiho Dai e l'Unsu poi, e per una manciata di punti si è classificato in quarta posizione, dove solo i primi tre avevano accesso alla fase finale. Un sorteggio davvero tosto, davanti al quale Mattia non si è spaventato ed è comunque andato sul tatami a fare un’ottima prestazione.

Compagno nella stessa disciplina, Ghinami ha ancora commentato:"Mattia purtroppo si è trovato in una poule piuttosto difficile, ma nonostante ciò aveva la potenzialità per arrivare a giocarsi una finale per il bronzo e anche a vincerlo. Purtroppo non è stato così, anche se nel primo turno era partito molto bene, ma a causa di un piccolo sbilanciamento non ha ottenuto un buon punteggio, nonostante non fosse basso. Nel secondo turno, secondo me ha fatto un kata splendido, perfetto. Ha fatto l'Unsu più bello della sua vita e non mi riesco a spiegare come non abbia ottenuto un punteggio maggiore e non sia entrato in finale. Nonostante il traguardo non raggiunto, per me rimane tra i migliori al mondo."