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Judo

Si torna sul tatami: le opinioni dei tecnici FVG. Parte 1.

Non è un "tana libera tutti", ma da pochi giorni la Federazione ha diramato le linee guida che permettono comunque ai judoka di tornare sul tatami per fare judo e non più solo preparazione fisica. 

La sensazione di poter indossare di nuovo un judogi è senza dubbio meravigliosa, ma le limitazioni non lasciano contenti la maggior parte degli amanti di questo sport. 

Abbiamo provato così a sentire alcuni tecnici regionali per sapere il loro punto di vista a riguardo.

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Maria Grazia Perrucci (Judo Club Fenati Spilimbergo): "Credo che una ripartenza graduale sia una buona soluzione, usciamo da un periodo di blocco o attività altra, come una sorta di digiuno da cui si esce pian piano per non stare male. È comunque un passo avanti e anche in linea con le indicazioni IJF. Anche il nostro club ha iniziato da prima con attività all'aperto e la prossima settimana con uchikomi a coppia fissa... Si fa, e si fa volentieri, in consapevolezza. Poi si sa, i ragazzi ormai vivono la loro vita in libertà..."

unnamed 1Stefano Stefanel (Judo Kuroki Tarcento): "La nostra posizione è quella di un’assoluta adesione a quanto previsto dalle norme del Governo e della Federazione. Riteniamo pericolosi i salti in avanti di chi posta allenamenti non concessi sui social o di chi inventa stage per fare soldi che possono rivolgersi contro il movimento judoistico. Siamo però stupiti dall’inerzia federale che non disegna una road map, anche differenziata, dove si indichi quando e come e con che norme mutate potranno ritornare gare e allenamenti che non possono essere quelli di prima. Mi pare ci sia più attenzione e apprensione per 15 atleti di vertice che per 60.000 praticanti che sono il judo italiano. Quindi massimo rispetto per le norme e massima delusione per una dirigenza che non si occupa del judo”.

pdf Raccomandazioni AM v 03 07 2020 (1.56 MB)