Grande festa in Emilia-Romagna per Erik Cheli, giovane talento del Judo Adapted e atleta in forza al Judo Brisighella A.S.D. In occasione degli ultimi Campionati Nazionali di Kata, Cheli ha ricevuto il prestigioso riconoscimento del 1° Dan motu proprio, consegnato direttamente dal Presidente del settore Judo nazionale, Giuseppe Matera. Un premio che corona un anno straordinario: fresco di bronzo ai Campionati Europei di Judo Kata Adapted in Lettonia, Cheli è il primo atleta italiano a conquistare una medaglia europea nella disciplina. Un traguardo che celebra non solo il suo talento, ma anche la sua dedizione impareggiabile.
Da nuotatore a judoka: così nasce il talento di Erik
Fino a tre anni fa, Erik praticava nuoto. Un infortunio ha cambiato le carte in tavola, ma non ha spento la sua voglia di sport. La sua insegnante, praticante di judo, gli suggerisce di avvicinarsi a questa disciplina, e da lì inizia una nuova avventura. Erik si allena e prende confidenza con il judo: l’inserimento nel mondo dell’agonismo è abbastanza complicato, perché i suoi compagni di allenamento hanno più esperienza di lui. Poi la svolta: un giorno Erik vede un allenamento di kata ed è amore a prima vista. Sfidando lo scetticismo generale, Erik impara metà sequenza di uno dei nove kata. Si vede chiaramente che il talento è lì, è pronto per sbocciare. Un talento coltivato grazie anche a mamma Tatjiana, sempre disponibile e la prima a credere in Erik e in questo ambizioso progetto. Grazie alla sua eccellente memoria, impara prima il Kodokan Goshin Jutsu, poi il Kime no Kata, fino a conoscere ben sette dei nove kata codificati dal Kodokan. Una prima conferma del suo talento arriva nel 2023, dove Erik partecipa a due competizioni di judo adapted in Olanda, portandosi a casa una medaglia d’oro e una d’argento. A inizio di quest’anno, sempre in Olanda, partecipa a quattro competizioni vincendo tre medaglie d’oro e una d’argento, confermando i suoi grandi progressi.
Un bronzo, l’appuntamento con la storia e la maturità: un anno da ricordare
La sua preparazione continua e si arriva al grande appuntamento: i Campionati di Judo Kata Adapted 2025 in Lettonia. In questa importantissima competizione, che vede partecipare atleti da tutta Europa, Erik fa la storia e ottiene la medaglia di bronzo. La sua è la prima medaglia italiana di sempre in questo tipo di competizioni, portando Erik a scrivere una nuova bellissima pagina dello sport italiano. Tra la preparazione per questa competizione, il bronzo storico e le esibizioni di kata in giro per l’Italia, Erik ha anche sostenuto il suo esame di maturità: l’argomento portato? Il judo, ovviamente. Tra medaglie, riconoscimenti e maturità, Erik ha fatto capire che con la volontà e il duro lavoro si possono abbattere anche le barriere più difficili. E il bello deve ancora venire.
Un talento ben voluto da tutti
Oltre che per le medaglie, Erik si distingue per il suo carattere solare e umile. Sempre disponibile, mai arrogante, con una battuta pronta per tutti: “Praticare i kata con lui è emozionante e disarmante allo stesso tempo. – dice Mauro Collini, Maestro di Erik – Quando tutti lo guardano durante le esibizioni lui si fida di chi ha davanti e fa le diverse sequenze con una naturalezza incredibile”. “Erik pratica da poco tempo il judo ma, nonostante questo, riesce ad immagazzinare tantissime informazioni ed a metterle in pratica così naturalmente che sembra essere un veterano di questo sport. – aggiunge Tommaso Rondinini, compagno di allenamento di Erik - La conoscenza e l'esecuzione della sequenza dei kata non è da tutti, ci vuole tanto studio ma anche tanta voglia di impararli, cosa che Erik ha a volontà!”.
Abbiamo chiesto a Erik alcune curiosità sulla sua vita, sul suo rapporto con il judo, sulle sue ambizioni e i suoi progetti per il futuro.
Ciao Erik e grazie per essere qui con noi! Qual è il primo ricordo di quando hai iniziato judo 3 anni fa? Cosa ti ha colpito o impressionato di più?
“Il primo ricordo che ho di quando ho iniziato a fare judo è del mio Maestro Mauro che faceva il Kodokan con Tommy (Tommaso Rondinini – ndr). Del judo mi ha colpito il kata perché rispetto al combattimento vero è tutto un altro modo di difendersi”.
Quali sono gli aspetti che ti piacciono di più del judo?
“Gli aspetti che mi piacciono di più del judo sono che non è uno sport dove importa solo la forza ma al contrario bisogna sfruttare il momento giusto e lo squilibrio dell’avversario. Nel judo c’è un grandissimo rispetto, sia per i Maestri, che per i compagni e avversari”.
Sei entrato nella storia, diciamolo. Questa medaglia di bronzo ai Campionati Europei di Judo Adapted cosa rappresenta per te? C’è una storia particolare o un aneddoto che si nasconde dietro la conquista di questo storico traguardo?
“Il bronzo agli Europei è stata una sorpresa. Io andavo per divertirmi ed ero già molto molto felice di viaggiare in Lettonia in aereo con gli amici e stare con loro. Mi piace molto questo ambiente perché per me loro sono come una famiglia. La medaglia di bronzo mi ha reso molto felice e non mi aspettavo così tanti applausi e neanche così tante interviste. L’aneddoto dietro a tutto questo è sempre la prima volta che ho visto eseguire il Kodokan con le armi, mi ha ricordato subito i film con Bruce Lee e ho detto “voglio farlo anch’io”. Poi ho avuto la fortuna di allenarmi in due palestre con due tra i migliori Maestri e judoka che abbiamo in Italia. Sono una forza sia come atleti che come insegnanti!”.
Come hai preparato la gara e come ti sei sentito subito prima di salire sul tatami?
“La gara l’ho preparata col mio Maestro nella palestra di Brisighella. Lui ha sempre un sacco di nomi particolari per farmi ricordare le tecniche, che mi fanno anche ridere e mi diverto molto a fare i kata con lui. Prima di salire sul tatami a Riga, a parte l’emozione ero anche sereno perché ero con i miei amici che mi hanno sempre detto che non è importante vincere una medaglia ma stare sereni, fare del nostro meglio e divertirsi”.
Sport e studio: non solo gli allenamenti e le gare, ma anche la maturità sostenuta quest’anno. Qual è il segreto per riuscire a fare tutto quello che fai?
“Non c’è un segreto ma bisogna essere concentrati con la testa su quello che si fa, sia a scuola, sia in palestra. Allora tutto si ricorda meglio e non c’è bisogno di studiare troppo”.
Per tutto quello che hai raggiunto sei stato premiato dal Presidente di settore del Judo nazionale, Giuseppe Matera. Questo 1° Dan è un punto di arrivo o una spinta per fare ancora meglio e raggiungere traguardi ancora più difficili? Quali sono i tuoi piani e i tuoi progetti per il futuro?
“I miei piani sono dare gli esami per il 1° Dan, anche se mi hanno consegnato la cintura, vorrei dare l’esame come tutti. Poi vorrei continuare a imparare perché ho appena cominciato, so ancora poco e voglio imparare molto di più. E vorrei dire a più persone possibile quanto è bello questo sport”.
C’è qualcosa che vorresti dire ai più giovani che si stanno avvicinando al mondo del judo e dei kata? Hai qualche consiglio o suggerimento da dare?
“A chi si avvicina al judo e al kata vorrei dare il consiglio di essere sempre rispettosi ed educati, sia in palestra che fuori. Il mio maestro dice che il judo è come la vita. Il rispetto e l’educazione portano buone cose. Poi gli vorrei dire che le medaglie e le cinture sono grandi soddisfazioni ma che bisogna sempre stare bene insieme e divertirsi e che è molto importante avere degli amici che ti vogliono bene. Le persone che ti vogliono bene sono la nostra più grande risorsa”.
C’è qualcuno che vuoi salutare o ringraziare particolarmente, che magari ti è stato vicino in questo tuo percorso?
“Voglio ringraziare Mauro Collini naturalmente, per tutto quello che ha fatto per me, e per tutte le volte che è venuto a prendermi o mi ha accompagnato. Ringrazio anche tutti i miei compagni, dal primo all’ultimo”.
A cura di Daniele Gasparri