Riner fatica, ma vince il suo nono oro iridato. La sintesi sul mondiale degli azzurri

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Budapest, 2 settembre 2017. La sesta giornata del campionato del mondo a Budapest è stata la seconda senza azzurri sul tatami, ma nella Laszlo Papp Arena le emozioni mondiali hanno continuato a far vibrare l’aria. L’emozione più intensa è stata quella che ha accompagnato la caduta di Teddy Riner sul de ashi barai di Guram Tushishvili, nel golden score della semifinale dei +100 kg. Ha sofferto poi anche in finale con Moura, conclusa nuovamente al golden score, ma poi ha festeggiato ugualmente la nona vittoria iridata. Ma le emozioni più intense sono state quelle regalate dagli otto azzurri che si sono messi in gioco sul tatami di questo campionato del mondo. In sintesi, Francesca Milani ha incontrato Otgontsetseg Galbadrakh, nei 48 kg è la numero uno del ranking mondiale che ha concluso la gara al terzo posto e Francesca si è battuta benissimo. Non ha accusato gap tecnici né fisici nei confronti della quotata avversaria. Odette Giuffrida ha superato la panamense Jimenez rispondendo senza batter ciglio al fantasioso waza ari che avrebbe subito con un ippon limpido. Poi ha perso con Wonder Woman Kelmendi. A Rio entrambe hanno combattuto diversamente, ma non è la modalità della sconfitta che può affliggere Odette. Perdere brucia sempre, agli ottavi poi la partita si chiude e fa ancora più male, ma non modifica il talento né il valore dell’atleta. Edwige Gwend ha messo sotto quasi brutalmente Ioulietta Boukouvala e poi Katharina Haecker, ma è incappata nella polacca Ozdoba, allieva di Wieslaw Blach, che ha finito la sua corsa sul podio, al terzo posto. Assunta Galeone ha disputato una gara straordinaria, ha eliminato Park e Steenhuis, quest’ultima la super numero 1 dei 78 kg, prima nel ranking mondiale con 600 punti di vantaggio sulla seconda, la Tcheumeo. Poi si è battuta alla pari anche con Verkerk, facendo sognare la semifinale. Ha concluso al settimo posto, sconfitta da Antomarchi, ma questa è stata davvero una bella Galeone, se non la più bella. Di Elios Manzi e Fabio Basile si è detto, hanno disputato dei match assolutamente all’altezza della situazione, dimostrando entrambi di essere arrivati a Budapest pronti a centrare un risultato importante. Essere pronti non è cosa da poco, né da snobbare, soprattutto nel caso di questi due ragazzi che soltanto un anno fa meritarono quasi con un blitz un posto a Rio, dove se la giocarono piuttosto bene. Si è fatto trovare pronto, a Budapest, Matteo Marconcini, protagonista di una gara eccellente che ha portato un risultato bellissimo. Eppure Matteo ha 28 anni, appena compiuti (auguri!) e questo è stato il suo primo mondiale. Farsi trovare pronti è tutto. Antonio Esposito, lui un mondiale l’ha già vinto e non è stato il valore in discussione, ma l’adattamento alla classe senior ed alla nuova categoria, che hanno preteso ancora qualche giro di prova. Domani è giorno di gara a squadre. La prima edizione ai Mondiali con la formula mista, 20 le squadre al via. Per le ultime emozioni mondiali. Il Giappone è irragiungibile a quota 7 ori, seguito dalla Francia con 2 e poi Mongolia, Brasile, Serbia, Cina, Germania con 1. L’Italia è ritornata nel medagliere mondiale in 12esima posizione.

Donne

+78 kg: 1. Yu (Cin), 2. Asahina (Giap), 3. Kim (S.Cor) e Kindzerska (Aze).

Uomini

100 kg: 1. Wolf (Giap), 2. Liparteliani (Geo), 3. Denisov (Rus) e Gasimov (Aze).

+100 kg: 1. Riner (Fra), 2. Moura (Bra), 3. Naidan (Mong) e Silva (Bra).