Nonostante quello ad Antalya sia stato il suo primo Grand Prix, Anna Righetti è arrivata sino al ‘final-block’ piazzandosi poi al quinto posto nei 57 kg. Superata al golden score la russa Kazyulina e, dopo la sconfitta con la statunitense Akiyama, la 25enne veronese ha regolato (ippon) anche la kyrgyza Beldiagina andando così a disputare la finale per il terzo posto con l’austriaca Sabrina Filzmoser, fenomeno di longevità ad alto livello ed insidiosissima nella lotta a terra. Anna ha lottato, ha resistito, ma alla fine Filzmoser ha vinto (a terra) ed allungato a 37 anni un palmares in cui si contano, fra l’altro, 9 medaglie europee (2 d’oro) e due terzi posti ai mondiali. “Sono felice del risultato in sé, ma sono dispiaciuta perché sono consapevole di non aver combattuto al meglio. –è stato il commento di Anna Righetti - Non provo rammarico tanto per la finale, in cui mi sono confrontata con un’avversaria molto esperta e tattica, ma più per l’incontro con l’americana che ritengo essere avversaria alla mia portata. Purtroppo nel primo incontro ho ‘girato’ una caviglia ed il dolore mi ha fatto perdere la giusta concentrazione. È stato il mio primo Grand Prix, una bella esperienza, emozionante. Sono certa che abbia un valore importante per la mia crescita di atleta e persona”. Hanno lottato aspramente anche Giulia Pierucci e Giulia Caggiano, purtroppo il percorso di entrambe si è fermato subito, con l’ungherese Reka Pupp (poi terza) per la Giulia 52 kg e con l’israeliana Maayan Greenberg (poi terza) per la Giulia 57 kg. “Mi dispiace per come’è andata la gara – ha detto la Pierucci - il sorteggio era buono e avrei potuto fare bene. Purtroppo è un periodo un po’ difficile per me, tra gli infortuni e la febbre di ieri ho perso la testa, devo ritrovare la concentrazione e la determinazione che mi hanno sempre contraddistinta. So dove devo lavorare e ce la metterò tutta per tornare più forte di prima!”. "Il judo é uno sport imprevedibile - ha detto invece Giulia Caggiano - puoi voler vincere a tutti i costi, allenarti duramente per farlo, ma basta un piccolo errore e potresti giocarti la gara. Questo é quello che mi é successo oggi, sono venuta qui consapevole di poter far bene, pur sapendo di non essere ancora in buona forma fisica, volevo questa medaglia con tutta me stessa..Ma per oggi devo, mio malgrado, rimandare alla prossima. Ora non posso fare altro che tornare ad allenarmi come sempre, se non di più. Ad maiora".
48: 1. COSTA, Catarina (POR), 2. KELMENDI, Fjolla (KOS), 3. MENEZES, Sarah (BRA), 3. SENTURK, Gulkader (TUR), 52: 1. KRASNIQI, Distria (KOS), 2. GILES, Chelsie (GBR),3. STANGAR, Anja (SLO), 3. PUPP, Reka (HUN), 57: 1. GJAKOVA, Nora (KOS), 2. KIM, Jandi (KOR), 3. FILZMOSER, Sabrina (AUT), 3. GREENBERG, Maayan (ISR), 5. RIGHETTI, Anna (ITA), 5. AKIYAMA, Leilani (USA), 60: 1. OGUZOV, Albert (RUS), 2. PAPINASHVILI, Jaba (GEO), 3. DIAZ, Adonis (USA), 3. JAGVARALDORJ, Amarbold (MGL), 66: 1. NINIASHVILI, Bagrati (GEO), 2. VIERU, Denis (MDA), 3. LE BLOUCH, Kilian (FRA), 3. GANBOLD, Kherlen (MGL)