Nuovo DPCM: evitata la chiusura per i nostri sport, ma l’allerta è massima

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Roma, 13 ottobre 2020 – E’ stato firmato il nuovo DPCM che sarà in vigore per 30 giorni e che detta le nuove regole per prevenire un peggioramento della situazione di contagio da Covid-19, la famigerata “seconda ondata”.
Da tempo si paventava una nuova stretta, anche sullo sport in generale e sugli sport da contatto in particolare, ma dopo attenta analisi del CTS in concerto con le Regioni, il Ministero della Salute e la PCM, il nuovo testo non proibisce gli sport di contatto se non quelli a carattere amatoriale. Gli sport di contatto sono consentiti, come si legge nel DPCM, "da parte delle società professionistiche e - a livello sia agonistico che di base - dalle associazioni e società dilettantistiche riconosciute dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato italiano paralimpico (CIP), nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni sportive nazionali, Discipline sportive associate ed enti di promozione sportiva, idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi".
A questo importante risultato si è giunti anche grazie all’incessante e silenzioso lavoro che la Federazione sta svolgendo da mesi con il Dipartimento Sport della PCM, con Sport e Salute e con il Coni, tutti molto sensibili alle nostre istanze che sono state valutate e accolte in gran parte, proprio per non fermare il nostro mondo di sport da combattimento.
Niente stop, quindi, per le gare nazionali di Judo e Karate programmate entro la fine dell’anno, a meno di nuove restrizioni per ordinanze regionali o per nuovi dispositivi governativi a scadenza dei 30 giorni.
Pertanto al momento niente chiusura per le nostre palestre, pur nel massimo rispetto dei protocolli sanitari federali. Anzi, la situazione di gravità epidemica impone un ancor maggiore rispetto di tutte le norme igienico/sanitarie elaborate dalla Federazione - sia nel Centro Olimpico di Ostia, sia nelle singole palestre - proprio per scongiurare alla radice possibili rischi per la salute dei nostri tesserati.

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