Venticinque anni fa l’urlo di Maddaloni da Sydney: l’oro che fece sognare Napoli e l’Italia
Il 18 settembre del 2000 resta una data scolpita nella memoria dello sport italiano. Da Sydney, in un palazzetto gremito, risuonò l’urlo di Pino Maddaloni, judoka cresciuto a Scampia, che con un ippon magistrale batté il brasiliano Tiago Camilo e si laureò campione olimpico nella categoria dei 73 kg.
Non fu soltanto una medaglia d’oro: fu un simbolo di riscatto, di orgoglio e di speranza per un’intera generazione. Le lacrime e il grido di Maddaloni, mischiati a una gioia incontenibile, arrivarono fino alla periferia di Napoli, accendendo i riflettori su un quartiere troppo spesso raccontato solo per le sue difficoltà. Quel giorno, l’Italia scoprì il volto di uno sport che unisce disciplina e sacrificio, regalando emozioni indelebili.
A venticinque anni di distanza, la FIJLKAM Campania, con il presidente Olindo Rea e tutte le società di judo della regione, ricorda quel trionfo con immutata gratitudine. “Pino non è stato soltanto un grande atleta – sottolineano dal movimento federale – ma un tecnico della Nazionale, supervisore arbitrale, oggi dirigente nazionale FIJLKAM settore Judo e Direttore Tecnico delle Fiamme Oro. Una carriera completa, che testimonia passione e dedizione assoluta per il nostro sport”.
Il suo percorso è la prova concreta che dal tatami si può imparare a rialzarsi sempre, dentro e fuori la vita agonistica. Per questo Maddaloni è rimasto un punto di riferimento per i giovani, che vedono in lui l’esempio di come lo sport possa cambiare destini.
Scampia continua a considerarlo un figlio prediletto, un campione che non ha mai dimenticato le proprie radici. Nel suo quartiere, tra le palestre e i centri sportivi, il suo nome è sinonimo di possibilità, di strada diversa, di speranza.
“Quel giorno a Sydney non ho vinto solo per me – ricorda Maddaloni – ma per la mia famiglia, per il mio quartiere e per tutti coloro che hanno creduto che attraverso lo sport si possa costruire un futuro migliore”.
“Grazie Pino – conclude la nota della federazione campana – per quello che hai fatto e per quello che continuerai a fare. Il tuo oro resta una pagina indimenticabile della storia del judo e dello sport italiano, e il tuo esempio continua a illuminare il cammino delle nuove generazioni”.
Antonio ROMANO
Web master Fernando GALLIA