C’è un filo invisibile che lega il tatami allo stadio, il judo al calcio, la tecnica alla passione. Lo sa bene Christian Parlati, atleta della Nazionale Italiana di Judo e simbolo dello sport campano, che nel video diffuso in queste ore racconta il suo profondo legame con Napoli, città che lo ha visto nascere e crescere.
“Sono tifoso del Napoli da sempre. Qui il judo e il calcio vanno a braccetto. C’è la stessa energia, la stessa voglia di farcela.”
Parole semplici, ma potenti. Che raccontano molto più di una passione sportiva: Parlano di identità, di spirito di sacrificio, di riscatto sociale. Perché, come spiega lo stesso Parlati, «nel judo si cade e ci si rialza», ed è proprio questo gesto – cadere e rialzarsi – a rendere il judo uno specchio fedele della realtà partenopea.
Il calcio è un linguaggio popolare, il judo una disciplina formativa. Entrambi, però, a Napoli rappresentano molto di più di uno sport: sono strumenti di crescita, di aggregazione, di riscatto. In palestra come allo stadio, i giovani imparano il valore della lotta, del rispetto, del lavoro quotidiano.
Il video – breve ma intenso – ci restituisce l’immagine di un atleta che, pur proiettato sul palcoscenico internazionale, resta profondamente legato alla sua terra. E in questo legame, nel parallelismo tra judo e calcio, c’è tutta la forza sociale dello sport.
Un esempio, quello di Parlati, che la FIJLKAM accoglie con orgoglio e che invita a riflettere sul ruolo dello sport nella costruzione di una comunità più forte, più consapevole, più unita.
Antonio Romano Ufficio Stampa FIJLKAM
web master Fernando Gallia