Il Judo è molto più di uno sport: è una scuola di vita, una via che educa al rispetto, all'autocontrollo, alla resilienza. Come insegnante di sostegno e di Judo, ho il privilegio di vivere sulla pelle la forza di questo connubio: il tatami diventa spazio neutro, dove le barriere si abbassano e le potenzialità emergono.
Per un ragazzo con disabilità, il Judo non è solo movimento: è scoperta di sé, è crescita. Ogni caduta insegnata è un modo per dire “puoi rialzarti”, ogni tecnica imparata è conquista, è fiducia, è autonomia. Si migliora il tono muscolare, l’equilibrio, la coordinazione, ma soprattutto… si cresce dentro. I ragazzi imparano a guardarsi con occhi nuovi, più forti, più pieni di speranza.
Il mio pensiero va a voi genitori, che siete silenziosi combattenti. Io, noi, ci saremo. Sempre. Perché ogni bambino ha diritto a scoprire quanto può essere forte e unico. Anche, e soprattutto, quando nessuno ci credeva.
A voi, genitori, che ogni giorno vi confrontate con le sfide dell'inclusione: sappiate che non siete soli. Il vostro cammino è il nostro cammino. Ogni progresso dei vostri figli è una vittoria condivisa. Continueremo a combattere con loro, per loro, accanto a loro.
Perché nel Judo, come nella vita, la vera forza non è vincere sull'altro, ma vincere su sé stessi. E con l’amore e il sostegno, nessun traguardo è irraggiungibile.
Amalia PALMA
(coordinatrice ufficio stampa e coordinatrice commissione disabilità FIJLKAM Campania)
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