Ci siamo. Ancora poche ore e il tatami del Nippon Budokan sarà protagonista di questa strana Olimpiade che ci apprestiamo a vivere tutti insieme. Mancheranno gli applausi del pubblico, ma di certo non mancheranno le emozioni che ognuno di noi potrà vivere seppur da lontano. Nelle primissime ore del mattino di domani, saranno le categorie più leggere, 60kg e 48 kg, a dare il via alle competizioni.
Per quanto riguarda noi, sarà Francesca Milani tra gli azzurri ad inaugurare la kermesse, incontrando al primo turno la taiwanese Chen-Hao Lin.
Andiamo a scoprire insieme chi saranno le sue avversarie e chi saranno i protagonisti dei 60kg.
48kg: Nonostante ai mondiali di pochi mesi fa il Giappone abbia imposto la sua supremazia nella categoria femminile più leggera, non saranno né la campionessa né la vice campionessa del mondo in carica a salire sul tatami del Budokan in rappresentanza della propria nazione. Toccherà a Funa Tonaki il compito di riportare in Giappone il titolo olimpico, cercando di seguire la storica Ryoko Tani.Tonaki si è laureata campionessa del mondo nel 2017 e ha conquistato l’oro nel Grand Slam di Kazan quest’anno, ma la sua corsa all’oro non sarà semplice.
Il titolo olimpico risiede attualmente in Argentina e Paula Pareto vuole riconfermarsi sul gradino più alto del podio.
Tuttavia, le principali avversarie pronte a lottare duramente per conquistare l’ambito titolo arrivano dall’Europa.
In primis, la numero uno della ranking, la kosovara Distria Karsniqi: campionessa europea in carica, vincitrice dei Masters 2021 dove ha sconfitto proprio la Tonaki, e già medagliata a Tokyo ai mondiali del 2019. Ma ci sono anche Julia Figueroa che ha superato la connazionale nella selezione olimpica spagnola grazie alla medaglia conquistata agli ultimi mondiali, dimostrando la sua forma migliore al momento giusto; la portoghese Caterina Costa un mix di velocità, tecnica, cuore e determinazione; Irina Dolgova, la russa habitué del podio con 17 medaglie negli appuntamenti del world tour; la francese Shirine Boukli che ha battuto le migliori e ha già in tasca due vittorie ai grand slam; Larissa Stangar che cercherà un’altra giornata positiva per scombinare le carte e guadagnare una medaglia per la Slovenia.
Al di là dei confini europei, c’è la campionessa mongola Urantsetseg Munkhbat, ex campionessa del mondo, 7 volte oro nei Grand Slam, settima a Londra, che cercherà l’unica medaglia che ancora manca alla sua collezione.
Ma c’è un’atleta che si frappone tra tutte queste fenomenali judoka e la consacrazione olimpica, l’ucraina Daria Bilodid. Due anni fa a Tokyo, Bilodid vinse il suo secondo titolo mondiale battendo la Tonaki per la quarta volta e diventando così sin da subito la favorita per l’oro olimpico. Da quel momento, però, 3 sconfitte collezionate quest’anno con Tonaki, Boukli e Krasniqi, hanno scalfito la sua imbattibilità. Nonostante ciò, le sue abilità sono evidenti e sicuramente la giovanissima judoka ucraina saprà riservarci delle belle sorprese.
60kg: Testa di serie numero uno nei 60kg è Robert Mshvidobadze, uno abituato alle vittorie nel world tour negli ultimi 10 anni, al cui palmares manca solamente una medaglia olimpica e, a 31 anni, questa sarà la prima e probabilmente l’unica opportunità per cercare di conquistarla. Considerato che i connazionali Galstyan e Mudranov hanno vinto l’oro rispettivamente a Londra e Rio, riuscirà Mshvidobadze a continuare la striscia vincente?
Per farlo dovrà battere un atleta con il quale non è mai riuscito a vincere, il giapponese e beniamino dei tifosi di casa, Naohisa Takato. I due si sono incontrati tre volte nel world tour e per tre volte il russo ha dovuto cedere il passo, inclusa la finale dei Mondiali del 2018, la più recente delle tre vinte da Takato. Con il suo judo creativo, il giapponese domina la scena internazionale da 10 anni. Testa di serie numero due, il bronzo di Rio, è stato protagonista di performance eccezionali anche in questo ciclo di qualificazione e si è guadagnato il posto nella nazionale olimpica dopo aver vinto la competizione interna con testa di serie numero uno Ryuju Nagayama. E non abbiamo dubbi che a Tokyo nel suo mirino sia ben chiaro il gradino più alto del podio.
Ma i pericoli sono dietro l’angolo e ci sono molti ostacoli da superare: il campione del mondo 2019, il Georgiano Lukhumi Chkhvimiani; il vice campione del mondo della stessa edizione, l’uzbeko Sharafuddin Lutfillaev; il campione del mondo del 2015, il kazako Yeltov Smetov, già argento a Rio che vorrà sicuramente migliorare il suo risultato; lo spagnolo Francisco Garrigos che ha acquisito un’iniezione di fiducia dopo la medaglia mondiale recentemente conquistata in Ungheria; il coreano Kim Won Jin Kim, atleta esperto, due volte medagliato ai mondiali; l’atleta uomo più vincente della storia di di Taipei Jang Jung Wei Jang che cercherà di lasciare il proprio segno a Tokyo.
Si parte già col botto. L’emozione è alle stelle e noi non vediamo davvero l’ora di immergerci finalmente in questa maratona di gare.
Appuntamento a domani alle 4 di mattina per seguire le fasi preliminari, con il seguito poi dei ripescaggi, semifinali e finali a partire dalle 10.