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Judo

GREEN CAMP A RICCIONE: QUANTA FOLLA SUL TATAMI!

Grande successo per il Green Camp di Riccione, terminato nella mattina di ieri. L’evento judoistico ha visto radunarsi sul tatami atleti provenienti da tutta Italia, con una rappresentativa partita anche dalla nostra Regione e guidata dai coach Daniele Blancuzzi e Giorgina Zanette. Richiamati dal successo della passata edizione, si sono presentate diverse guest star, a partire da atleti nostrani di alto livello come le recenti medagliate olimpiche Maria Centracchio e Odette Giuffrida, Fabio Basile, Manuel Lombardo e prestigiosi ospiti internazionali, come Lasha Shadatuashvili, Chelsie Giles, Daria Bilodid, Telma Monteiro.

Ricolmi i 1550 mq di tatami del Palazzetto dello Sport di Riccione, dove per quattro giorni si sono affollati più di 1350 judoka, rendendo questo stage indubbiamente uno degli appuntamenti di punta dell’anno. Gli atleti erano stati suddivisi in due classi d’età, da preagonisti a primi due anni cadetti e da terzo anno cadetti ai senior; ciascun gruppo, al momento dei randori, veniva ulteriormente suddiviso in tre sotto gruppi, che rendevano quanto meno gestibile la folla in materassina.

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Entusiasmo per tutti i partecipanti e per il promotore di questo seconda edizione dello stage, Elio Verde, che già guarda al futuro e pensa a che cosa proporre per l’edizione 2023.

Sono distrutto, ma contentissimo! La mia mente e il mio corpo sono già predisposti a preparare qualcosa di più grande per l’anno prossimo, perché a ogni edizione bisogna cercare di migliorare e offrire qualcosa di più. La mia idea per il 2023 è di proporre i primi tre giorni di open mat, in cui ognuno sia libero, anche senza avere alle spalle una grande esperienza, di salire sul tatami, in modo che quelli che vogliono sognare, costruirsi un obiettivo e stare a contatto con dei campioni, abbiano l’occasione di farlo. A seguire penso a cinque giorni di training, sul genere OTC internazionale, in modo da alzare l’asticella. Il problema è che molte nazionali d’elite che sarebbero venute da lontano, come quella canadese, non possono spostarsi per un camp di pochi giorni, perché già i loro spostamenti richiedono più di una giornata per venire in Italia e per tornare a casa.
Gli stranieri ci tengono a partecipare a un camp di questo tipo, perché loro vivono realtà di training camp diverse dalle nostre. Qui il posto è carino, ti trasporta non soltanto da un punto di vista agonistico, ma per la realtà che si vive: di certo ha contribuito a creare un clima di serenità totale sul tatami, un misto di sano agonismo e divertimento. Non c’è mai stato uno screzio tra i partecipanti, né un disagio e, in questo momento, è tutto! Non vivevamo un camp di tale spensieratezza e, al tempo stesso, di simile focalizzazione sullo sport da molto tempo. Davvero già non vedo l’ora che sia l’anno prossimo!

Effettivamente il Green Camp ha offerto tanto ai suoi partecipanti: oltre alla possibilità di confrontarsi davvero con chi si voleva, ha consentito ai più giovani di assistere alle lezioni di due grandi nomi del panorama judoistico internazionale, come il georgiano Lasha Shadatuashvili, che ha incentrato il discorso su azioni riprese dalla sua esperienza diretta di gara e come lo spagnolo Javìer Delgado, che ha proposto una chiave più tecnica e attenta al dettaglio.

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Soddisfatti anche gli accompagnatori della rappresentativa regionale FVG: I ragazzi della delegazione friulana hanno potuto immergersi in una manifestazione che sapeva di festa, con tantissimi nomi illustri e tanti che lo saranno –ha commentato Blancuzzi-. Sembra che tutti abbiano voluto esserci per ritrovarsi amichevolmente e quindi per i nostri giovani è stata un'occasione speciale di poter assistere a un evento in cui oltre alla qualità, c'era anche moltissima quantità, con atleti da ogni parte di Europa ma anche da altri Continenti che hanno goduto di un'ottima passerella! Grazie ad Elio per la disponibilità continua, sua e di tutti i suoi collaboratori.

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