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Judo

Al Sankaku Celje il Città del Mosaico in una giornata ricca di emozioni!

Ottima affluenza, tanta voglia di partecipare, rispecchiata in iscrizioni con numeri da pre pandemia: questi gli ingredienti principali che hanno condito la giornata di gare al Palazzetto dello Sport di Spilimbergo, in occasione del tradizionale Trofeo del Mosaico – Memorial Tiberi organizzato dal Judo Club Fenati. Un trofeo che riesce ancora a coniugare il caloroso clima famigliare degli esordi con l’efficienza, tecnologica e analogica, richiesta dai ritmi contemporanei.

Una competizione che richiama, dal lontano 1964, anche team provenienti da Paesi limitrofi, come la Slovenia e la Croazia, ma anche dalla più lontana Ungheria. È il caso del Leànyvàr Judo Se, capitanato dal M° 7° dan Antal Pfluger, sessantadue anni di esperienza judoistica alle spalle, riflessa nello sguardo pacato e gioioso di due occhi azzurro ceruleo.

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Da ben venticinque anni partecipate al Trofeo del Mosaico – Memorial Tiberi: come avete saputo di questa gara?

Da ventisette anni, era il 1995, abbiamo i contatti con Spilimbergo e il Club del Fenati, ma questo è il nostro venticinquesimo anno di partecipazione, perché la pandemia ci ha tenuti fermi, come un po’ tutti, per due anni. Avevamo saputo di questo trofeo partecipando a una gara in Austria: abbiamo avuto i riferimenti su chi contattare per partecipare e così abbiamo provato, trovandoci molto bene fin da subito.
Elisabetta è bravissima, è sempre stata il nostro contatto principale. Ora lei è arrivata in cima nella sua carriera judoistica e per noi è un onore mantenere ancora il suo contatto.

È questo che vi porta a partecipare ancora a questa gara dopo tanti anni? Che cosa trovate qui che altrove non si trova?

La vostra ospitalità, che ci piace molto, è come una carezza fatta da amici: il Fenati ci dà un grande aiuto, perché ci permette di partecipare offrendoci un posto dove dormire e stare già il giorno prima della gara; noi ricambiamo portando con noi tre giudici di gara per l’arbitraggio, uno dei quali è arbitro internazionale.
In ogni caso, questo è il miglior contatto a livello internazionale che abbiamo e non perché non abbiamo frequentato altri Paesi e altri trofei importanti: è proprio che qui l’organizzazione, il clima e l’alchimia sono unici!

Rivolgendomi a una delle allieve del Maestro e nostra interprete,premiata come atleta più anziana in gara (con i suoi 43 anni!) le chiedo che sensazioni ha della gara che frequenta fin da bambina.

Monika, tu venivi qui da piccola e ora sei tornata a praticare judo e ti sei iscritta alla gara come Master: quali sensazioni ti scatena essere di nuovo qui?

Per me è molto emozionante essere qui, perché, adesso come allora, veniamo con un grande pullman e ancora cerchiamo di fare tutti i punti necessari per vincere la bella coppa in palio! Gareggiare ora per me è una grandissima cosa, perché ho 43 anni e mi confronto con “bambine” di vent’anni. Ho fatto già due gare master da quando ho ripreso a fare judo, facendo prima in entrambe le competizioni, ma qui l’emozione è comunque maggiore! Poi mi emoziona essere ancora accompagnata dal mio Maestro, che, oltre a essere una persona molto umile, per me è come un padre: il mio di papà è mancato nel 2003 e per me lui è come un secondo papà!

Maestro Pfluger, qual è il segreto per continuare a fare judo con questa passione dopo 62 anni che si trova sul tatami?

Questo non è mai stato il mio lavoro, non ho mai percepito uno stipendio. Credo il segreto sia darsi agli altri, senza chiedere niente in cambio: tutto torna indietro comunque.

Atteggiamento e considerazioni, quelle del Maestro ungherese, che si ritrovano in tante altre microstorie del Mosaico, come in quella di Huu Han, che ha voluto prestare la propria opera per il funzionamento ottimale del care system, riducendo al limite sopportabile le ore di sonno, per poi lavorare tutta la domenica e riprendere l’aereo per casa domattina presto, direzione lavoro, sempre col sorriso sul volto. 

A trionfare, a fine giornata, il Sankaku Celje, seguito dal Jk Istarski Borac Pula e da Isao Okano Club 97.

Sembra ripetitivo – ha commentato Elisabetta Fratini a fine giornata – ma siamo veramente felici che tutti i nostri amici siano venuti anche quest’anno! E così numerosi… ed è bello vedere di nuovo il palazzetto pieno, il tatami pieno e, devo dire, una grande tranquillità e piacere da parte di tutti di essere di nuovo tutti assieme sul tatami! Gli arbitri contenti di arbitrare, i presidenti di giuria sorridenti… nessuno ha brontolato, nonostante la gara sia stata un po’ lunghina, ma insomma, come ai bei vecchi tempi, è stato veramente bello!

La gara è andata bene – ha confermato Mari Grazia Perruccisiamo stati molto contenti dell’affluenza, anche se, naturalmente, un po’ ci spaventava per riuscire a finire a un orario decente. Direi che è andata abbastanza bene: le persone erano contente e questo era l’obiettivo principale, che le persone fossero soddisfatte di una gara di buon livello, con nessun’altra finalità che non fosse quella di fare judo per il piacere di farlo! Per prepararsi magari per gare più importanti, ma con il giusto spirito, ecco, questa è la nostra parola d’ordine, di fare le cose per il piacere di farle!

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