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Judo

Indossate il judogi, è tempo di Winter Camp!

Si apre oggi il primo giorno di Winter Camp. Lo stage dello Yama Arashi Udine compie un quarto di secolo e festeggia questo importante traguardo col botto: un tutto esaurito che emerge prepotente nell’oceanica folla di judoka che si riversa sul tatami già di prima mattina.

La hall del palazzetto del Bella Italia &EFA Village di Lignano si fa crocevia di lingue e nazionalità diverse e lo stupore di chi si affaccia per la prima volta a questo evento si mescola all’emozione del confronto e dell’apprendimento.

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La mattinata prende il via con il saluto di Milena Lovato, responsabile organizzativa e gestionale dello stage.

Il Winter Camp è nato come un evento di club, che organizzavamo inizialmente ad Andreis, quindi qualcosa di molto diverso da adesso. Sicuramente quella volta non immaginavamo che diventasse questo: non abbiamo iniziato per costruire un grande evento. Poi alcune opportunità e persone hanno fatto sì che l’evento crescesse, così come è cresciuto tutto il movimento e noi siamo anche tutti maturati col Winter Camp, sia come individui che come club. Oggi sicuramente siamo molto soddisfatti, sia per i numeri che per la tipologia di stage che offriamo. I numeri ci forniscono un parametro di apprezzamento, ma quello che ci preme è di non perdere la qualità nei confronti dell’individuo.

La scelta dei docenti la dice lunga in proposito: non soltanto grandi nomi, ma soprattutto insegnanti e persone di grande spessore. Continua Lovato: La scelta è sempre nata da un’idea, dal voler valorizzare qualcuno che aveva appena finito l’attività agonistica o da un’amicizia o un incontro… raramente siamo andati a cercare persone che non c’entravano niente con noi. Oppure qualcuno che ci colpiva, come in questo caso sono stati Bischof e Iliadis. Ci soddisfa sia questa ricerca, ma altrettanto la ricerca di docenti che hanno, in alcuni casi, un curriculum sportivo meno importante, ma che hanno esperienza didattica lunga e approfondita nei club, che, alla fine, sono i nostri diretti fruitori.

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Sul tatami a dare l’hajime vero e proprio allo stage, è Gianni Maman, direttore tecnico del tatami, con la collaborazione del tecnico “di casa” Eugenio Tassotto, già rodato lo scorso anno.

Quattro i gruppi di lavoro, divisi tra maschi e femmine U15 e U18. A curare queste fasce d’età i coach Petra Nareks, Giovanni Caso, Gianluca Valeriani e Silvio Tavoletta.

È poi il turno delle classi Juniores e Seniores, magistralmente guidate dal campione olimpico Ilias Iliadis. Sul tatami risuona l’inconfondibile rumore delle cadute al termine di svariate serie di uchikomi; si passa poi a lavorare sul kumikata e, infine, tutti pronti per la prima lunga serie di randori, mentre a bordo tatami si affaccia Ole Bischof, l’altro top coach presente allo stage. Come Iliadis, Bischof si contraddistingue per il sorriso aperto e la marcata umiltà di chi viene per insegnare, ma si augura di apprendere tanto quanto lascia agli altri.

In materassina anche gli atleti della nazionale FISPIC non si risparmiano: il tatami vibra di energia, sudore e un entusiasmo al quale è davvero arduo rimanere indifferenti.

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