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Judo

László Hangyási, il maestro dei campioni

Galeotta fu la pizza… è sabato sera, penultimo giorno di Judo Winter Camp. Uno dei coach ungheresi si avvicina alla postazione Media Team per chiedere gentilmente consigli su dove poter mangiare una buona pizza a Lignano: per alcuni dei loro ragazzi è la prima volta in Italia, ci tengono ad assaggiare questa prelibatezza. Ricevute le informazioni richieste, mentre sta tornando sul tatami, il tecnico butta lì, quasi per caso un ah, magari può interessarvi… qui c’è anche mio padre, ha appena ricevuto il 9° dan dall’IJF!

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È così che si fa strada il piacere di conoscere di persona László Hangyási, riconosciuto come l’insegnante tecnico migliore d’Ungheria, al punto che di recente gli è stato intitolato un palazzetto, come ci rivela suo figlio David, ma senza dirglielo prima, altrimenti non avrebbe mai accettato questo onore!

Come spesso capita con gli insegnanti migliori, Hangyási ha l’aria mite e modesta di chi non ha bisogno di dimostrare nulla; si sorprende del nostro interesse per il suo avanzamento di grado e accetta le congratulazioni con lo stesso atteggiamento.

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Classe 1956, il Maestro Hangyási è stato medaglia di bronzo ai Campionati europei juniores nel 1970 e due volte campione nazionale d’Ungheria. Allenatore capo a Paks, il club di Barna Bor, Miklos Cirjenics, Laszlo Csoknyai, Akos Braun, Anett Meszaros e del campione olimpico a Barcellona 1992 Antal Kovacs.

In ragione di una carriera lunga e proficua, l’IJF gli ha conferito questo prestigioso riconoscimento, consegnato direttamente dal Presidente dell'EJU Dr László Tóth, in occasione della cerimonia di inaugurazione del judo center a Pacs a lui intitolato: ha avuto campioni medagliati, sia olimpionici che europei, in ogni classe d’età ci tiene a precisare suo figlio David. Pratica judo dal 1968.

A tutt’oggi si trova a preparare dei probabili olimpionici e, come già detto da molti, è entusiasta di aver scelto Lignano per iniziare l’anno.

Mi è piaciuta molto la suddivisione per età, per genere e per categorie leggere e pesanti: un modo efficace di far lavorare tutti sul tatami al meglio delle loro possibilità, con una varietà di possibili sparring partners. In più l’allenamento mattutino e pomeridiano ha garantito un lavoro duro e costante, che era proprio quello che cercavamo. Il nostro team ha avuto modo di confrontarsi con atleti di alto livello e di ricevere suggerimenti che gli saranno molto utili sia da Iliadis, con cui hanno anche potuto fare randori, che da Bischof. Ora andremo a Mittersill con un’ottima preparazione, che è proprio quello che ci auguravamo.

Ci salutiamo cordialmente, la pizza aspetta il maestro, suo figlio e i tre nipoti, tutti judoka. L’augurio è di continuare a mietere vittorie e continuare a formare campioni.

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