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Judo

Se n'è andato il Maestro Carlo Mazza, pioniere del judo a Trieste

20251004 Carlo Mazza 1Si è spento nella sua Sicilia. A dicembre avrebbe compiuto 94 anni. Era arrivato a Trieste il 26 ottobre 1954 quando, cessato il Governo Militare Alleato della città, le truppe angloamericane erano state sostituite da quelle italiane. Via terra, erano arrivati i Carabinieri, un reggimento di fanteria e i Bersaglieri. Ai Carabinieri era stato con-cesso l’onore e l’onere di entrare per primi a Trieste in quanto deputati al mantenimento dell’ordine pubblico. Il judo nella nostra città era ancora inevitabilmente condizionato dalle vicende storiche. La “questione di Trieste” era una ferita aperta. La memoria era ancora fresca e, nella fattispecie, i Carabinieri non dimenticavano che nei “quaranta giorni” di occupazione jugoslava della città, tra le migliaia di persone catturate e gettate nelle foibe che si aprono sul territorio carsico, in particolare, ci furono tutti i membri della Questura, della Pubblica Sicurezza, della Guardia di Finanza, dei Carabinieri, della Guardia Civica e dei membri combattenti del CLN. Il sentimento comune, poi, era leso dalla perdita de facto dell’Istria, e dal conseguente esodo dei suoi cittadini italiani, indotto da pressioni ed anche violenze come l’odiosa strage sulla spiaggia di Vergarolla a Pola, nell’agosto 1946, a più di un anno dalla fine della guerra, con almeno 64 morti e duecento feriti, tra cui tanti bambini. Infine, con il Governo Militare Alleato, Trieste era entrata nel ruolo di pedina nel gioco di forze che si stava instaurando tra Stati Uniti e Unione Sovietica, nell’ottica di una politica di contenimento del comunismo. La città di Trieste era divenuta quindi uno dei primi territori in cui si era venuta a creare una tensione tra i blocchi contrapposti; c’era la “Cortina di ferro”, come amava ricordare Winston Churchill, da Stettino sul Baltico a Trieste sull’Adriatico. 20251004 Carlo Mazza 3
Con la fanteria, era arrivato a Trieste anche Sesio Famà (classe 1928). I due, Famà e Mazza, erano stati mandati per un anno alla Scuola Militare di Educazione Fisica di Orvieto, per una completa formazione come insegnanti di judo. Oltre ad essere l’insegnante dei Carabinieri (tra essi, vari campioni nazionali dell’Arma) nella caserma Gen. Petitti di Roreto, è a Muggia, a ridosso del contestato confi-ne nord-orientale italiano, che Carlo Mazza ha iniziato ad insegnare judo anche ai “civili”, alla fine del 1955, presso la sezione ricreativa della vicina omonima raffineria Aquila. Dal 1960, Carlo Mazza è stato poi insegnante della Società Ginnastica Triestina.
Il Maestro Mazza si è spento pochi mesi dopo il Maestro Palmiro Gaio, in un anno in cui, nella nostra regione è mancato anche il Maestro Piero Comino. Si è chiusa un’epoca.
È con grande tristezza che ricordo la grande nostalgia per Trieste che Carlo Mazza mi testimoniava dalla sua Sicilia quando gli telefonavo per fargli gli auguri per il compleanno. Addio.

(Claudio Novajolli)