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Judo

Linna è salva: quando il judo è la via di scampo da Kabul

Questa è una di quelle storie che ci dona un filo di speranza, in mezzo ai brutti fatti a cui stiamo assistendo oggi. È una di quelle storie che ci fa comprendere come il judo non sia solamente un semplice sport, ma una vera e propria famiglia pronta a mettersi in modo non appena un suo membro si trova in una situazione di estrema difficoltà.

WhatsApp Image 2021 08 21 at 19.28.18Ieri mattina è arrivata la notizia che la judoka, ex atleta e ora coach in Afghanistan con centinaia di allieve donne, collaboratrice nelle attività di Judo for Freedom, Linna è riuscita a fuggire da Kabul grazie all’intervento dell'International Judo Federation, la German Judo Federation e l'azione coordinata delle autorità tedesche e dei membri della Judo-family, allertati della sua situazione disperata.

“È una grande notizia sapere che Linna è al sicuro dopo una partenza molto complicata dall'Afghanistan. - ha detto Marius Veizer, presidente IJF - Vorrei ringraziare le autorità tedesche, il Deutscher Judo Verband e tutti coloro che hanno operato dietro le quinte per consentire a Linna di raggiungere l’Europa. Sapere che la nostra Judo-family è riuscita ad intervenire anche in queste circostanze è davvero una bella notizia”.
WhatsApp Image 2021 08 21 at 19.28.19 1Subito dopo l'atterraggio in Germania, Linna ha spiegato di essere esausta ma ha rassicurato tutti dicendo di sentirsi finalmente al sicuro: “Sono riuscita a scappare da Kabul. All'aeroporto in mezzo alla folla ed al caos ho perso le scarpe e sono partita a piedi scalzi mentre tutt'intorno c'erano delle sparatorie. Sono stata costretta a lasciare il mio paese perché il pericolo di morte è imminente. Ci ho provato ed è andata bene”. 

Linna è una persona attiva da tempo e si batte per l’accesso delle donne all’istruzione ed allo sport, ed in particolare al judo. Per mesi, prima del ritorno dei talebani, aveva lanciato appelli, richieste di aiuto ed appena il governo è caduto la vita di Linna è stata letteralmente stravolta. Il suo impegno per l'emancipazione femminile ha reso impossibile la permanenza in Afghanistan, e la sua vita è stata messa in costante pericolo.
Quando la richiesta di aiuto di Linna è stata arrivata a destinazione, si è messa in moto una catena di solidarietà in Baviera, nel sud della Germania, e poi all'IJF e alla Federazione tedesca di judo, che si sono attivati ed organizzati affinché si potesse effettuare l’esfiltrazione.

Lasciare l'Afghanistan è stato un grande problema perché la situazione a Kabul è molto critica. Linna è andata all’aeroporto per diversi giorni senza successo, vedendo le sue speranze infrangersi sui tantissimi voli cancellati, prima di poter finalmente salire su un aereo tedesco che ha lasciato la capitale afgana.
Teo Pop dell'ufficio presidenziale dell'IJF, che ha coordinato la comunicazione tra le parti, ha spiegato: “C’erano diversi piani di evacuazione, che sono stati predisposti con l’aiuto prezioso dei membri della Judo-family. Ci siamo scambiati informazioni e siamo rimasti in contatto costante con Linna, per quanto possibile, mentre lei stava attraversando un vero e proprio inferno. È quasi incredibile che sia riuscita a raggiungere la Germania, ma oggi siamo tutti molto contenti che ce l’abbia fatta”.

Ci sono molte persone che non possono essere menzionate per ovvi motivi di sicurezza, ma hanno lavorato affinché le cose andassero a buon fine. Ora Linna è al sicuro, anche se ha lasciato tutto e tutta la famiglia, senza possibilità di ritorno. Ora sta per iniziare una nuova vita e potrà contare sull’affetto ed il supporto della Judo-family.

(photo curtesy di Linna; testo riadattato dall'originale di Nicolas Messner su ijf.org)