È ripartito ieri sera sotto la guida del tecnico incaricato Daniele Blancuzzi il progetto “Sistema Judo Pordenone”.
Un progetto che è partito nel 2018, ma che si ripropone in chiave nuova, post pandemia, il cui obiettivo è quello di convogliare tutti gli atleti agonisti dal 2008 in poi, in un’unica sede per allenarsi settimanalmente tutti insieme. Un momento di scelta importante per la crescita del movimento, che vuole superare le dinamiche di club per rafforzarsi tutti, unendo tutti gli agonisti che desiderano crescere in unica palestra.
Ad avviare il progetto sono state cinque società: la Polisportiva Tamai, il Dojo Sacile, lo Skorpion Pordenone, il Judo San Vito e il Judo Azzanese. D’ora in poi, quindi le serate del mercoledì saranno speciali per i judoka della provincia di Pordenone, con allenamenti dedicati sempre al randori con società fisse che condividono le spese e il progetto iniziale, e altre che si aggregano al progetto in modo libero contribuendo se decidono di partecipare con assiduità.
Ieri sera quindi il primo appuntamento post-pandemico che il Tecnico Gianni Maman ha così commentato: “Ieri sera eravamo già in 70 e per consentire un migliore utilizzo degli spazi stiamo pensando di anticipare con un turno esordienti A-B e scalare più tardi le classi cadetti-junior-senior. Ieri ci siamo rivisti e testati nelle intenzioni, che sono state assolutamente positive, tanto che la serata è stata un successone inaspettato visto che oltre alle società fondatrici, si sono aggiunte anche la Polisportiva Montereale, il Sekai Budo Pordenone, lo Shidokan 2018 e il Kuma Orsago.”