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Judo

Il mixed-team azzurro è quinto agli Europei

È stata una bella Italia nelle tre giornate riservate alle gare individuali ed è stata bella anche l’Italia che ha concluso i campionati europei senior a Zagabria con il quinto posto nella gara mixed-teams.

“Quinti con onore -ha detto il direttore tecnico nazionale Laura Di Toma- è stata una grande gara delle ragazze e dei ragazzi, tutti hanno combattuto e hanno dato tutto”.

L’Italia ha iniziato superando 4 a 1 l’IJF Refugee Team, ed i punti sono stati segnati da Lorenzo Rigano, Erica Simonetti, Thauany David Capanni Dias ed Edoardo Mella. Con la Georgia è stata una sfida colpo su colpo, con l’Italia che è andata tre volte in vantaggio con le ragazze, 1 a 0 con Simonetti, 2 a 1 con Capanni e 3 a 2 con Pedrotti, sempre rimontati dai fortissimi georgiani, Tushishvili su Mungai, Shavdatuashvili su Parlati e Bekauri su Rigano. Beffardo è stato il sorteggio della categoria per lo spareggio, che ha indicato proprio i 90 kg appena conclusi. Ed il campione olimpico Lasha Bekauri si è aggiudicato nuovamente il punto.

Il recupero con l’Olanda ha trovato gli azzurri pronti e rigenerati e grazie ai punti messi a segno da Capanni Dias, Edoardo Mella, Lorenzo Rigano e Giorgia Stangherlin, hanno guadagnato il pass per la finale-bronzo con la Germania.

Il successo iniziale di Thauany David Capanni Dias su Jana Ziegler ha acceso le speranze di medaglia del mixed-team azzurro, ma la Germania ha schiacciato sull’acceleratore chiudendo la partita: 4 a 1.

“Io sono contenta per come si è comportata oggi la squadra -ha aggiunto Laura Di Toma- anche perché questo quinto posto è un risultato che completa un campionato d’Europa andato bene nel suo complesso. Dobbiamo farne di più di gare a squadre, le abbiamo trascurate un po’ troppo per concentrarci sulle qualificazioni individuali, ma sono importanti anche per l’energia che liberano attraverso lo spirito della condivisione. In particolare, da quando gli atleti hanno iniziato ad allenarsi nei centri di Torino e Napoli per me è diventato difficile avere il quadro preciso e puntuale delle condizioni di tutti, anche se poi l’amalgama fra tecnici e ragazzi e sempre immediato, naturale e spontaneo”.