È una giornata da incorniciare per il Judo italiano, la prima di questo mondiale ad Abu Dhabi. Un oro e un argento che collocano la nazionale Azzurra direttamente al primo posto del medagliere.
Non sono medaglie qualunque, ma un primo coronamento di quel percorso che punta dritto a Parigi 24.
Odette Giuffrida da oggi è sul tetto del mondo.
Quella medaglia così a lungo cercata e che tempo fa aveva promesso al suo amato nonno, come ha raccontato lei più volte, è finalmente arrivata, dopo il bronzo conquistato un anno fa a Doha.
La judoka romana ha messo in fila oggi le vittorie sulla spagnola Estrella Lopez Sheriff e la giapponese Omori, prima di superare la brasiliana Larissa Pimenta ai quarti e l’ostica francese Buchard. A chiudere il cerchio poi è stato un wazari di okuri ashi barai piazzato esattamente alla metà del tempo della finale per il primo posto dei 52 kg sull’uzbeca Diyora Keldiyorova, consegnando all’azzurra l’oro iridato.
A 29 anni e sette mesi, con un palmares che era già pazzesco prima, ora aggiunge un titolo mondiale che l’Italia conquistò (doppio) per l’ultima volta nel 1991 a Barcellona con Alessandra Giungi ed Emanuela Pierantozzi.
“Tutto il mio lavoro, la mia carriera sportiva, era in quell'urlo. Ogni allenamento e i sette campionati del mondo in cui le cose non sono andate così bene” ha detto Odette dopo la gara.
Ma è stata una giornata da incorniciare anche per Assunta Scutto che nei 48kg ha messo al collo un meraviglioso argento.
L’azzurra ha messo in fila quattro vittorie, cedendo il paso solamente in finale con la mongola Baasankhuu Bavuudorj. Fra Scutto e Bavuudorj è stata una finale stellare, uno scambio di attacchi e contrattacchi incessante e proprio su uno di questi, il seoi nage di Assunta è stato schivato e contrattaccato dal sumi gaeshi della mongola. Wazari annunciato quando sul cronometro mancano solo sei secondi. Che Bavuudorj ha dedicato ad un tentativo di juji gatame prima di poter esultare per il suo primo titolo mondiale, conquistato a 24 anni. Assunta Scutto di anni ne ha 22 e questa medaglia d’argento, oltre ad essere bellissima, è la terza consecutiva ai campionati del mondo.
Andrea Carlino è stato il primo degli atleti italiani a salire sul tatami della Mubadala Arena e ha ceduto il passo all’olandese Emiel Jaring, così come Angelo Pantano, anche lui nei 60kg, è stato sconfitto dal giapponese Yaiki Nakamura.