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Judo

Preparare la mente: evoluzioni da Winter Camp

È stata una girandola di emozioni a caratterizzare la terza giornata del Winter Camp di Lignano: la mattina è iniziata, come di consueto, con gli allenamenti maschile e femminile, al termine dei quali la tradizionale foto ufficiale dello stage ha immortalato una parte dei partecipanti, evidenziando volti soddisfatti e legami ormai consolidati da tre giorni di “botte da orbi” e scambio continuo. Gli elementi sonori che hanno sottolineato tutti gli allenamenti sostenuti in questa edizione sono stati principalmente tre: 1) il silenzio rispettoso che trasuda concentrazione 2) lo “sciaf” delle mani che si danno un cinque appena accennato prima di iniziare i randori 3) il rumore dei piedi in movimento che si spostano rapidi sul tatami.

Alle 14.30 Cristina Piccin, judoka italo francese e Preparatore Mentale ha tenuto un interessante incontro sul tema del Mental Coaching. “Il judo è il miglior esempio di squadra. L’avversario serve a migliorarsi!”.
La base da cui è partita è stata la richiesta ai tecnici di scrivere su due foglietti di colori differenti la percentuale di importanza data alla preparazione mentale dei propri atleti e l’effettiva percentuale di tempo che viene rivolta a questo aspetto in vista di una gara. Il divario, in alcuni casi, è stato tanto notevole da indurre i coach a una riflessione approfondita, che è sfociata in un breve dibattito.
“Alla fine è questo che fa il Preparatore Mentale: parla e fa parlare tanto le persone; cerca di individuare gli obiettivi e di aiutare a portarli a termine”.
I temi toccati da Cristina sono stati molteplici, non a caso: “L’argomento è vasto e dare indicazioni utili e pratiche è difficile in un’ora di lezione. Ciò che posso dire è di informarsi, leggere, prepararsi:  non si può improvvisare. Un autore italiano che mi sento di consigliare è senz’altro Pietro Trabucchi”.
È la motivazione che ci spinge, in ogni campo della vita. “A creare il clima sereno in palestra dev’essere il tecnico: se non c’è serenità, non ci si può allenare bene!”. Parla per esperienza Cristina, che in Francia ha trovato sicuramente un sistema ed un clima che l’ha fatta crescere sotto molti aspetti.
“Non si può guardare solo all’obiettivo finale, altrimenti si impazzisce. Bisogna concentrarsi su micro obiettivi allenamento per allenamento e preparare non soltanto il fisico, ma anche la mente, aprendola alla gioia di praticare questa nostra bellissima disciplina e alle emozioni positive”. Una posizione sottolineata da Enzo De Denaro, che ha voluto fortemente questo incontro con Cristina: “Non si può sempre lavorare solo per la medaglia, che è importante, ma non è tutto. CI sono persone che sono molto più che semplici atleti, sono patrimoni da preservare e magari sono seduti proprio a fianco a voi! E si nascondono nelle palestre, forse anche nella vostra”.

Quasi contestualmente all’intervento di Cristina Piccin si sono svolti gli ultimi esami di graduazione e quelli per gli Aspiranti Allenatori, protrattisi per buona parte del pomeriggio, mentre nella sala principale del palazzetto continuavano ad impazzare i randori sotto l’occhio vigile di Ezio Gamba e dei Maestri presenti.

A concludere la giornata è prevista questa sera alle 20.45 la premiazione dei giovani talenti FVG e i risultati del sondaggio che rivelerà quali sono, per la stagione agonistica appena conclusa, il miglior atleta, la miglior squadra, il miglior tecnico e il miglior club.

La giornata scivola via lentamente, ma lascia la sensazione di un team che ha lavorato insieme per creare sinergia e far scaturire la versione migliore di noi stessi.