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Judo

Judo - La forza del singolo o il sostegno del gruppo?

Uno dei principi base del judo, trasmessomi dal mio Maestro, si può riassumere più o meno così: "Judo è uno sport di gruppo anche se poi si gareggia da soli".
La dottrina giapponese si basa su un principio tanto semplice quanto profondo: Tori e Uke non sono due avversari, ma due compagni che si aiutano vicendevolmente per crescere e progredire assieme. Avere un buon Uke non serve solamente a dare sfoggio delle proprie abilità nella proiezione, ma è fondamentale per capire cosa stiamo sbagliando, correggere il tiro e migliorare.
Secondo principio base: non bisogna mai fissarsi e scegliere un unico Uke, ma confrontarsi sempre con Uke diversi (anzi: il più diversi possibile!!!) perché ognuno reagisce a modo suo, ognuno ha una propria corporatura ed una propria fisicità, che ci consente di trovare nuovi movimenti, nuove occasioni di entrata, nuovi stimoli e ci obbliga a cercare differenti modi per avere la meglio nella pratica dello shiai.
Terzo principio base: stare assieme deve essere un piacere e non una forzatura. Queste righe nascono al termine di una serata con gli amici e gli Uke di una vita, oltre che con gli insegnanti e i Maestri di una vita! Perché il judo non finisce alla fine del corso, ma continua anche quando si sta insieme in compagnia, a fine allenamento così come a fine stagione. Del resto, non è anche questo un modo per migliorarsi, stare insieme e progredire?

(Media Team – FZ)