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Il saluto di Trieste al Maestro Gaio. Domani i funerali

Si è svolta oggi la cerimonia di commemorazione dedicata a Palmiro Gaio, maestro e pioniere del judo in regione, mancato lo scorso 28 maggio. L’iniziativa, organizzata dal Comune di Trieste ha preceduto la seduta del consiglio comunale, mentre i funerali si svolgeranno domani, alle 9:45 di sabato 7 giugno, nella sala “Ultima cena” nel Cimitero di Sant’Anna ed alle 10:50 sarà celebrata la Santa Messa. Di seguito si riporta un doppio report della commemorazione di oggi.

20250606 TS Commemorazione PGaio 3 copia(1) Assistere alla commemorazione per il Maestro Palmiro Gaio è stato uno dei modi in cui si è scelto di salutare e rendere omaggio a una persona che, nel judo come nella vita fuori dal tatami, ha toccato le esistenze di tanti individui. Seduti nella splendida Sala del Consiglio Comunale, due sono i pensieri che di primo acchito vengono in mente. Il primo: se non ci fosse stato un limite al numero di persone che potevano essere presenti oggi, quella pur grande aula non sarebbe bastata a contenere la folla di chi gli ha voluto bene.

Il secondo: a Palmiro quell’ambientazione, con la spettacolare vista su Piazza Unità, la bandiera che sventolava fuori dalla finestra e la vista che si perde sul mare, sarebbe piaciuta da matti! Nel bel discorso del Consigliere Medau sono stati toccati molti aspetti del M° Gaio: il suo talento judoistico, la sua umanità, la sensibilità, l’amore per la vita, il profondo rispetto per gli altri. Pur amando le feste e l’allegria di una grande compagnia, faceva del riserbo e dell’umiltà la sua cifra stilistica.

Non amava disturbare o essere di troppo. Non era in grado di vantarsi di qualcosa, per cui spesso molti fatti venivano scoperti per caso e da lui bollati come cose di poco conto. La sua lucidità, il suo punto di vista sempre originale, la sua intelligenza curiosa, la sua capacità di andare oltre e di pensare agli altri continueranno a essere di ispirazione per tutti coloro che, anche soltanto brevemente, abbiano avuto il piacere di conoscerlo.

Come avviene in queste circostanze, per tutti coloro che l’hanno conosciuto a fondo e con lui hanno condiviso a volte un’intera vita, i ricordi e gli aneddoti si accavallano tra loro. Tra le memorie personali affiorano alla mente gli allenamenti sul tatami, il giocare a carte, le feste, ma anche i momenti tristi, nei quali Palmiro sapeva esserti vicino senza bisogno di dire niente. Semplicemente era presente e teneva tutti uniti con quel suo modo di fare unico, essenziale ma sincero. Mi piace pensare che un pizzico della sua gioiosa vitalità sopravviva negli occhi e nei cuori di chi lo porterà per sempre con sé.

"Ricordatevi che qui siete tutti amici". Lo diceva sempre a noi bambini quando in palestra avevamo piccole liti. Non voleva dire di non litigare, ma che, usciti da lì, saremmo stati comunque uniti da sentimenti comuni. Ci ha tenuti sempre uniti, ancora adesso, forse il regalo più grande che ci ha lasciato.

 

 

(2) Nella sala del consiglio comunale, l’istituzione della città di Trieste, quella che rappresenta tutti i triestini, ha rivolto un caloroso ed intenso saluto commemorativo a Palmiro 20250606 TS Commemorazione PGaio 2 copiaGaio.  

È molto probabile che sia la prima volta che un Maestro di judo venga commemorato nell’aula nobile del consiglio del comune di Trieste.

Ma nel caso possa essere già accaduto, non ci sarebbe dubbio che sia stata la prima volta che tale commemorazione è stata rivolta ad un cittadino nato altrove e più precisamente a Roverchiara, provincia di Verona, 262 chilometri ad ovest rispetto la sala del Comune.   

Palmiro Gaio, infatti, è stato accolto a Trieste da giovane 27enne agente della Polizia dello Stato, con la missione, più che l’incarico, di promuovere una disciplina sportiva nuova ed, al tempo, emergente: ju-do.  

Erano i primi anni 60 e da allora tanti anni sono trascorsi, i bambini di allora, oggi, sono anziani e tante cose sono cambiate. Forse tutte.

Ma non è cambiato Palmiro Gaio, che nella sua Trieste, ha coltivato sentimenti positivi, offrendo sempre un esempio. Nell’ascolto, nella tolleranza, nella generosità, nell’amore e nell’affetto donati e ricevuti.

Palmiro Gaio è stato un esempio nella capacità di unire le persone attorno a lui con la stessa naturalezza con la quale ha saputo danzare sul tatami, sempre con rispetto dell’altro e con quella presa sua caratteristica, con la quale afferrava il judogi con due dita, lasciando il mignolo rigorosamente rivolto verso l’alto. Simbolo potentissimo di una grazia propria nella via della cedevolezza.

Grazie al Comune di Trieste per aver saputo cogliere e celebrare la grandezza di questo grande triestino acquisito. Grazie a chiunque si sia adoperato affinché questo accada. Grazie a tutti coloro che hanno aderito in forma fisica e spirituale a questo momento commemorativo di un uomo unico e speciale.

State insieme! È parso di udire un sussurro, mentre la cerimonia per Palmiro Gaio lasciava il posto alla seduta del consiglio comunale. Era una voce che somigliava molto a quella di Palmiro Gaio. State insieme, ha ripetuto, anche nel momento del cordoglio e del dolore. E che il sorriso tra voi sia sempre sincero.

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