Due finali infinite quelle dei 78kg e dei 100kg, 9.23 minuti per la prima e 8.58 minuti per la seconda. A laurearsi neo campioni del mondo sono stati Shori Hamada e Guham Cho.
Una percorso fatto di soli ippon quello che ha portato la giapponese a conquistare il titolo mondiale. In tutti e cinque gli incontri disputati, infatti, Hamada ha concluso la propria prestazione con un ippon.
La corsa di Shori è cominciata con un ippon dopo appena 10 secondi dall'hajime con un contrattacco sull'harai della venezuelana Leon, per poi proseguire con l'osae komi prima sull'austriaca Graf e poi sulla slovena Apotekar.
Da qui, sulla strada della giapponese si pongono due atlete olandesi: prima Mahrinde Verker in semifinale e poi Guusje Steenhuis nella finale.
E se la prima cede ad Hamada dopo poco più di due minuti in seguito ad un o uchi gari, non si può certo dire che la seconda le abbia reso la vita facile.
La finale dei 78 kg è un incontro giocato ad armi pari, nessuna delle due vuole lasciare la medaglia nelle mani dell'altra. I quattro minuti scorrono, nessuna sanzione, nessun punteggio.
Si va al golden score. Le due continuano a combattere, ma più i minuti scorrono e più Steenhuis appare stanca e deconcentrata, mentre Hamada, al contrario, mantiene la lucidità necessaria per gestire al meglio l'incontro. Lo score non arriva, ma uno dopo l'altro, l'olandese colleziona tre shido consegnando di fatto il titolo in mano alla giapponese.
Cinque sono stati gli incontri anche del coreano Cho per guadagnarsi il titolo di campione del mondo.
Saltato primo turno, Guham si trova a confrontarsi con il francese Maret che supera agilmente con un ippon di ko uchi gari. In terza battuta, ad attendere Cho c'è il lituano Bauza. Il coreano cerca di tenere il ritmo alto, ma senza riuscire a proporre azioni veramente efficaci con l'esito di uno score, tant'è che il tempo regolamentare scade nella perfetta parità di punteggio e al golden score il lituano guadagna il terzo shido, consegnando il passaggio del turno all'avversario. Ai quarti di finale, viene riproposta la finale del Grande Slam di Parigi, Cho, infatti, deve affrontare l'olandese Korrel. E se nel contesto parigino ad aver la meglio era stato l'europeo, questa volta il coreano mette a segno un waza ari di seoi che lo proietta direttamente in semifinale dove si deve misurare con il russo Ilyasov.
Un incontro sul filo del rasoio, in equilibrio, dove entrambi gli atleti aspirano alla finale più gloriosa. Il tempo scorre, i quattro minuti scadono ed entrambi sono ancora a zero score. Passa un altro minuto e mezzo e Cho tira fuori un altro seoi che basta per avere un waza ari e quindi l'accesso all'incontro per il titolo.
L'avversario pronto ad attenderlo non è esattamente dei più semplici, si tratta infatti del georgiano Liparteliani. Il copione è più o meno quello della semifinale, ma i tempi sono molto più dilatati. Il georgiano lotta, non cede, non molla. Desidera il titolo tanto quanto lo desidera il coreano. E anche qui i quattro minuti non bastano. Golden score. Uno, due, tre, quattro, quasi cinque minuti in più di combattimento e Cho caccia l'ennesimo seoi andando finalmente a segno e conquistando l'oro del campionato mondiale. Sorride sempre, alza i pugni al cielo e guarda gli spalti.
Le classifiche di oggi:
100kg: 1. Cho (KOR), 2. Liparteliani (GEO), 3. Ilyasov (RUS) e Lkhagvasuren (MGL)
78kg: 1. Hamada (JPN), 2.Steenhuis (NED), 3. Verkerk (NED) e Babintseva (RUS)