images/friuli_venezia_giulia/2025/medium/0620_Gabi-Juan-World-Championships-Seniors-IndividualsTeams-2025-2025-381468.jpg
News

Bedel e Tavano quinti con la squadra italiana nel Mixed Team Event di Budapest!

La squadra azzurra, vicecampione d’Europa in carica, chiude la propria partecipazione alla rassegna iridata di Budapest con un 5° posto nel Mixed Team Event, fermandosi ad un soffio dal ripetere il bronzo conquistato nella passata edizione. Un risultato dal sapore dolceamaro: se la sconfitta nella finale per il terzo posto lascia inevitabilmente rammarico, resta la consapevolezza per l’Italia di essere ancora una volta ai vertici del judo mondiale, in grado di competere alla pari con le nazionali più forti del mondo.

L’Italia rompe il ghiaccio contro i padroni di casa dell’Ungheria. La partenza non è delle più semplici: nei -70 kg Giorgia Stangherlin si arrende al golden score contro Szofi Ozbas, abile a cogliere un’occasione in ne waza per immobilizzare l’azzurra. A rimettere in carreggiata la squadra è il pordenonese Kenny Komi Bedel, che con un preciso de ashi barai segna uno yuko su Gergely Nerpel, riportando il punteggio in parità. Poi è il turno della neo campionessa del mondo Alice Bellandi, che domina Jennifer Czerlau fino a costringerla al terzo shido e dunque alla squalifica. Gennaro Pirelli firma il 3-1 con un altro de ashi barai vincente su Zsombor Veg, prima della chiusura firmata dalla capitana Odette Giuffrida, che dopo oltre sei minuti di golden score trova lo spiraglio giusto per piazzare uno splendido ippon di seoi reverse ai danni di Reka Pupp.

Nei quarti di finale, l’Italia trova la Georgia in quella che sa di rivincita della finale continentale di aprile. Ma la corazzata georgiana, che si laureerà poi campione del mondo, impone il proprio ritmo e chiude i conti prima del tempo. Christian Parlati cede a Lasha Bekauri, che segna un wazari di o soto gari, mentre Asya Tavano viene sorpresa al primo attacco da Sophio Somkhishvili, che chiude con wazari cui segue l’ippon di osae komi. Gennaro Pirelli prova a contenere Tushishvili, ma subisce yuko di o uchi gari e anche lui viene immobilizzato. Tocca a Giulia Carnà tentare la rimonta, ma Eteri Liparteliani, in grande forma, piazza yuko di ko soto gake seguito da ippon di gaeshi, chiudendo l’incontro e l’intero match.

L’avversaria è la Germania, uscita sconfitta dalla semifinale con la Corea. Per gli azzurri, però, il percorso inizia subito in salita: Gennaro Pirelli si arrende a Losseni Kone, che piazza yuko di ura nage, mentre Giulia Carnà viene superata di misura da Seija Ballhaus, che segna yuko di seoi otoshi. Giovanni Esposito riaccende le speranze azzurre grazie ad una bella prova contro Igor Wandtke, marcando prima yuko di seoi nage e poi ippon di o soto gari. Ma la rimonta si spegne sul più bello: né Irene Pedrotti, contro Miriam Butkereit, né Christian Parlati, contro Eduard Trippel, riescono a trovare il varco giusto. Entrambi lottano con coraggio, ma si devono arrendere di misura.

A vincere il bronzo è la formazione tedesca ma, nonostante la medaglia mancata, ma per gli azzurri resta il segnale chiaro di una squadra viva, capace di affrontare a testa alta ogni avversario. Budapest ha raccontato storie di lotta, sacrificio e determinazione, e se il bronzo è sfumato sul più bello, ciò che resta è il valore di un gruppo che ha saputo emozionare e restare in corsa fino all’ultimo. Ora si guarda avanti, con fiducia e consapevolezza: l’Italia c’è, ed è pronta a scrivere le prossime pagine con lo stesso spirito che l’ha portata, ancora una volta, tra le grandi.