In un mondo globalizzato, ferito da guerre di religione e politiche mai sopite, in questo momento storico ancora più in vigore, la voglia di pregiudizi che si pensava fosse stata eliminata, sembra ora voler tornare. In questo periodo complice risulta essere la forza di internet, dell’identità globale di ognuno e una natura umana propensa, se non educata alla cultura dell’amore e della diversità, a dividersi e ammalarsi di antiche piaghe come il razzismo, l’esclusione e nuove nevrosi che vengono avanti con forza.
La foto di questo articolo mostra due atleti di Judo, l’iraniano Saeid Mollei(ora cittadino della Mongolia) e l’israeliano Sagi Muki, foto simbolo di unione e l’evidenza che lo sport può isolare i divari politici e religiosi. Saeid, judoka di spessore mondiale, nei recenti campionati del mondo disputati a Tokyo lo scorso Agosto, fu costretto dalle autorità iraniane a perdere in semifinale per non correre il rischio di incontrare in finale per disputare la medaglia d’oro l’israeliano Sagi Muki.
Situazione surreale, ma è la pura realtà.
L’IJF ha sanzionato pesantemente le autorità iraniane e con tenacia e determinazione, non solo ha aiutato l’atleta iraniano a essere ospitato in un altro Stato, ma ha escluso l’Iran da qualunque competizione e attività Internazionale. Un segnale forte, una decisione giusta per dimostrare che, come successo storicamente, politica e religione non devono influenzare lo sport, in questo caso lo Judo.
Oggi questa foto è e diventerà un vero e proprio simbolo a dimostrazione che lo Judo è unione a prescindere dal paese di provenienza e dalla religione che si segue.
Lo Judo è una fonte di valore e virtù che ci aiuta a migliorare come persona, a dare il meglio di noi stessi, a scoprire senza paura i nostri limiti, e a lottare per migliorare ogni giorno.
Il nostro sport rappresenta e lo deve fare, uno strumento di incontro, di formazione, ha un ruolo positivo di unione e di collaborazione comunitaria. La competizione, a ogni livello, rappresenta il luogo di incontro dove persone di ogni livello sociale, cultura, politico e di religione, si uniscono per ottenere un risultato comune, caratteristica che lo rende un veicolo di formazione.
(autore articolo: Gianluca Ricciotti, foto e alcune informazioni fonte Web)