Un ottimo debutto europeo, quello di Gabriele Pirola, judoka classe 2006, atleta non vedente della palestra Judo Sakura di Sesto San Giovanni. “Puoi anche usare il termine cieco, non vedente dalla nascita, non mi soffermo su questi dettagli espressivi” - chiarisce subito Gabriele nell’intervista che ci rilascia dopo aver vinto L’EJU Open European Adapted Judo Championships nella categoria 66kg - L1 - O15 - che si è tenuto a Conegliano Veneto il 7 novembre scorso. Una formula innovativa pensata dalla federazione europea del Judo per includere il più possibile gli atleti dalle molteplici disabilità che vogliono confrontarsi in gara. “Anche per me era tutto nuovo, a partire dall’allenamento collettivo effettuato il giorno prima della gara per comporre le differenti pool; l’essermi confrontato con due avversari che ci vedevano benissimo non è stato un problema, perché ci sono abituato e ho già esperienza di gare con normodotati; che io sappia i miei avversari avevano solo lievi disabilità psichiche e comunque in questi casi si parte con le prese già fatte”. Ad ogni modo la giuria ha considerato equipollenti i partecipanti, con la capacità di competere allo stesso livello, il più alto, quello definito dalla categoria L1 (la prima di cinque, con disabilità crescenti, fino a giungere alla L5): il primo ad essere sconfitto in pochi secondi da Gabriele è stato un atleta italiano, per ippon da kaeshi waza; a seguire la finale contro un inglese molto più ostico; in svantaggio di wazari, sotto di uno shido, Gabriele lo ha battuto allo scadere del tempo con un eccellente Ko-Soto-Gari. «Il ragazzo è tosto - conferma il suo maestro e allenatore, Alessandro Bison, responsabile della palestra Judo Sakura – uno che da filo da torcere in palestra ai suoi compagni di corso. Ha iniziato con me da piccolo e anche grazie al gruppo nel quale si allena è stato possibile insegnargli il judo, portandolo a raggiungere il livello di cintura marrone. Ora spero che la nostra Federazione, la Fijlkam, gli riconosca il grado di cintura nera per meriti sportivi, visto il prestigioso risultato ottenuto a livello europeo». Anche la Fispic (la Federazione Italiana Sport Paralimpici per Ipovedenti e Ciechi) potrebbe essere interessata ad un atleta con tali capacità, che in passato si è distinto nei campionati italiani che la stessa federazione organizza insieme a Csen, classificandosi nel 2024 al secondo posto della sua categoria di peso ed età, senza distinzione tra normodotati e non vedenti. Se lo deve però contendere con la Fispes (la Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali), con la quale Gabriele ha
recentemente partecipato alle gare di atletica leggera (100 e 200 metri) agli Europei Giovanili di Istambul a luglio di quest’anno. E come se non bastasse il ragazzo è impegnato anche a livello nazionale e internazionale nei tornei di scacchi. Un vulcano di attività insomma, un talento da non trascurare, al quale chiediamo per finire cosa rappresenti per lui il judo, sport di contatto per eccellenza: «Se non fosse di contatto, non potrei farlo e anche per questo è il judo l’unica arte marziale olimpionica per non vedenti. Appena provato mi è subito piaciuto, cerco di sviluppare un ampio spettro di tecniche, non ne ho una preferita, per potermi adattare ai diversi avversari; se mi chiedi come è praticare, posso solo cercare di spiegarti con l’esempio della lotta a terra, dove anche il normodotato si ritrova in certe occasioni a muoversi senza la vista, ma utilizzando ogni altra risorsa a sua disposizione».
News




