images/lombardia/Lotta/medium/DSCN4562.JPG
Lotta

Come avrebbe voluto lui....

Non una cerimonia religiosa con paramenti e sacerdoti a recitare omelie, ma i suoi ragazzi e ragazze della lotta, a rendere omaggio al feretro posto su di una delle materassine del PalaPellicone che da lunedì ospiteranno le evoluzioni dei lottatori Under 17 nel corso dei Campionati del Mondo. In buona sintesi, s'è svolto in questo modo il funerale di Lucio Caneva. Per stesse parole della consorte Edith Dosza: "Lui avrebbe voluto così"....e così è stato fatto. Una sequela di amici e conoscenti dell'indimenticabile team-manager della lotta olimpica italiana, ha sfilato davanti al feretro di questo personaggio che ha saputo dare una marcia in più al nostro mondo sportivo. Non amava i convenevoli; era anzi molto diretto, e fondamentalmente questa era una delle sue prerogative che l'hanno fatto amare e da qualcun'altro detestare. Lucio era fatto così! Prendere o lasciare. Io di gran lunga ho preferito prendere, e vorrei continuare lungo la strada che ha tracciato: illuminata a giorno anche durante una notte senza luna. Nel corso delle oltre tre ore d'esposizione del feretro, molti hanno lasciato un ricordo vergando di proprio pugno con una firma e qualche parola su di un apposito taccuino, altri hanno donato una corona di fiori, altri ancora hanno lasciato una maglietta od un costumino da lotta vicino alla bara. Ogniuno dei presenti ha lasciato qualcosa di se, materiale o immateriale, durante l'ultimo saluto. Per preciso volere del defunto, il corpo sarà cremato e le ceneri portate nella natia Liguria. Precisamente nel cimitero di Bergeggi in provincia di Savona; dove il grande Lucio potrà godersi in pace lo sciabordio del mare.

Maurizio Casarola