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Lotta

Giro di boa ai Campionati Mondiali di lotta olimpica a Belgrado

Alla Stark Arena di Belgrado si è già oltrepassato il giro di boa dei Campionati Mondiali di lotta olimpica con le medaglie e pass olimpici assegnati per lo stile libero, in attesa che si esaurisca l'ultima giornata del settore dedicato alle donne, ed in contemporanea con l'inizio del programma della greco-romana. Diciamolo chiaramente: finora s'è visto un grande spettacolo. La prestazione più eclatante è stata indubbiamente quella offerta da un ragazzo di appena vent'anni, che andando oltre ogni più logica previsione ha sbaragliato il campo degli avversari in maniera autoritaria e strabiliante. Sto parlando di Akhmet Thazudinov (la foto documenta la sua vittoria contro Sadulaev in semifinale dei 97 chilogrammi) prodotto di quella fucina di campioni che è la palestra di Machackala nella regione caucasica del Daghestan. Questo prodigio della natura, quasi sconosciuto prima dei Mondiali di Belgrado nel panorama internazionale della lotta, ha vinto la categoria dei 97 chilogrammi a suon di schienate e manifeste superiorità tecniche. Come ho scritto: era QUASI sconosciuto; perchè nel piccolo stato del Bahrein affacciato sul Golfo Persico si erano accorti di lui e l'hanno tesserato circa un anno fa, lasciandolo comunque sotto la guida del suo mentore, Shamil Omarov. Mitiche rimarranno le affermazioni ottenute nel corso della gara sui Campioni Olimpici, Snyder e Sadulaev. L'americano nei quarti ha subìto la furia di Thazudinov, venendo battuto per manifesta superiorità tecnica, mentre il campionissimo daghestano, già sotto per 9 a 2, ha dovuto alzare bandiera bianca a causa di un pesante infortunio alla rachide cervicale e dovrà cercare di qualificarsi per Parigi 2024 tramite i tornei di qualificazione in aprile e maggio. Impressionanti anche le prestazioni di Izmail Muszukaev, David Taylor, Zaurbek Sidakov e Hamir Hossein Zare. Seguendo l'ordine in cui sono stati nominati: Difendendo la bandiera dell'Ungheria, il caucasico Muszukaev ha vinto nella categoria al limite dei 65 chilogrammi, dimostrando tecnica sopraffina e velocità fulminea. L'americano Taylor si è confermato ancora una volta il padrone della categoria degli 86 chilogrammi. Il russo Sidakov ha vinto per la terza volta in carriera il titolo nei 74 chilogrammi battendo avversari di grandissimo valore. Infine l'iraniano Zare; che ha trionfato per la prima volta nella categoria dei 125 chilogrammi facendo intravvedere la possibilità che sia lui l'uomo da battere a Parigi l'estate del prossimo anno. Volendo dare una valutazione alle squadre; direi che si nota l'ottima condizione della compagine a Stelle e Striscie che ha portato a casa ben tre medaglie del metallo più pregiato, oltre ad un argento e tre bronzi. L'Iran e i caucasici Georgia, Armenia, Azerbaijan, tengono comunque botta. I russi, nonostante le problematiche legate all'esclusione dalle competizioni internazionali per oltre un anno a causa della guerra, e alla perdita di talenti che hanno scelto di lottare per altre nazioni, ottengono in ogni caso due ori, un argento e un bronzo. Niente da fare invece per gli atleti della Bielorussia che hanno combinato ben poco. Sorpresa da parte della Serbia che ottiene un oro, un bronzo e qualifica due uomini per Parigi. Questo nonostante lo sile libero non sia quello prediletto nel paese balcanico. La piccolissima Repubblica di San Marino ottiene ancora una volta un bronzo grazie all'impresa di Myles Amine negli 86 chilogrammi. Il lottatore che vive negli States, ha mamma sanmarinese, papà e nonno maestri d'arte e libanesi d'origine, mantiene intatte le velleità per le olimpiadi dell'anno prossimo dove cercherà di migliorare la qualità del metallo conquistata a Tokyo nel 2021. Maluccio l'Ucraina che evidentemente risente delle enormi problematiche legate alla guerra in corso. Negative la squadre di Turchia, Polonia e Francia; nonostante i "galletti" abbiano fra le loro fila una pletora di eccellenti lottatori provenienti dall'area caucasica. Tracollo da parte di Slovacchia, Cuba e India. La repubblica dell'Europa centro-orientale, pur avendo la squadra infarcita da talentuosissimi lottatori provenienti dalla Russia, non hanno per ora qualificato nemmeno un uomo per Parigi 2024. L'isola caraibica ha presentato una squadra che non è nemmeno l'ombra di quella che siamo abituati a vedere. La nazione asiatica, travolta da uno scandalo che coinvolge il suo presidente federale per molestie sessuali e maltrattamenti nei confronti degli atleti, è stata costretta a far gareggiare i propri lottatori (quelli che hanno potuto portare, perchè molti dei più forti sono impegnati in un maxi processo contro il loro capo della federazione: Brij Bhushan Sharan Singh) sotto la bandiera della UWW. Risultato? Zero tituli e nessun qualificato per le olimpiadi.

E gli italiani?

Senza andare nello specifico e quindi senza fare nomi, mi limiterei a dire quali sono le possibilità di qualificazione a Parigi 2024 per i nostri ragazzi. Ovvero quali chances potranno avere coloro che saranno convocati dalla Commissione Tecnica Federale per i Tornei di Qualificazione Continentale e Mondiale di Baku e Istanbul. Questi tornei si disputeranno rispettivamente ad aprile (bisogna classificarsi nei primi due in qualsiasi categoria di peso olimpica) e maggio (vengono qualificati i primi tre con uno spareggio fra i due terzi classificati) dell'anno prossimo.

57 chilogrammi: categoria molto impegnativa per via della presenza di un numero elevato di lottatori europei non ancora qualificati e tanti ancora del resto del mondo.

65 chilogrammi: veramente difficile il torneo europeo e di conseguenza quello mondiale.

74 chilogrammi: Bielorussia, Slovacchia, Azerbaijan, Georgia, Bulgaria, Ucraina, Armenia, Turchia, Ungheria, Iran, India, Mongolia....solo per dirne qualcuno.

86 chilogrammi: Qui i giochi si fanno difficili quanto e come nella categoria precedente. 

97 chilogrammi: Per assurdo che possa sembrare, vedo una situazione leggerissimamente più agevole rispetto ai 74 e 86 chilogrammi. Perlomeno alcuni dei "mostri" sono già qualificati.

125 chilogrammi: Questa è la categoria di peso dello stile libero dove sono più possibilista. Il numero dei pretendenti europei alla qualificazione, non è mostruso. Di conseguenza rende la situazione più facile.

Chiudo dandovi appuntamento per la disamina dei Campionati Mondiali del settore femminile, e colgo l'occasione per fare i migliori auguri di pronta guarigione al nostro Simone Piroddu. Il campione sassarese ha subito un trauma molto forte alla coscia durante la gara dei Mondiali nella categoria 57 chilogrammi e dovrà recuperare tramite un intervento chirurgico. Forza Simone!

Maurizio Casarola