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Lotta

Lampi di Turchia e Kirghizistan in mezzo allo strapotere del Sol Levante nei Mondiali di lotta femminile

Seì medaglie d'oro conquistate sulle dieci a disposizione complessivamente, oltre ad un argento ed un bronzo, ed en plein di qualificate per Parigi 2024. Questo è il ruolino di marcia delle lottatrici giapponesi che hanno fatto man bassa di vittorie, e qualificazioni, ai Campionati Mondiali in corso nella capitale della Serbia. Le ragazze del Paese del Sol Levante sembrano avere una marcia in più rispetto a tutte le altre, fuorché pochi casi. La kirghiza Aisuluu Tynybekova non ha fatto altro che confermare la supremazia nella categoria al limite dei 62 chilogrammi di peso, centrando la terza vittoria in carriera ad un mondiale. La fenomenale atleta della nazione incastonata fra le montagne del Tien Shan in Asia centrale, ha battuto, usando tecniche sopraffine, la giapponese Sakura Motoki: unica fra tutte le nipponiche a perdere lo scontro finale per la medaglia d'oro. Aisuluu può pensare seriamente di coronare il sogno di una vittoria olimpica, dopo aver perso la finale di Tokyo dei 62 chilogrammi contro Yukako Kawai (guarda caso, sempre di Giappone si finisce per parlare). La foto sopra descrive invece la gioia di Buse Tosun. La ventisettenne lottatrice di Smirne, che nell'immagine corre sentolando il vessillo della Turchia, ha sbaragliato il campo delle avversarie nella categoria olimpica dei 68 chilogrammi. Emulando uno schiacciasassi, ha battuto la moldova Irana Ringaci per schiena, al medesimo modo la messicana Alejandra Mexarriaga, 8 a 0 alla ceca Adelia Hanzlickova nei quarti, ed in semifinale la nipponica Ami Ishii per manifesta superiorità tecnica. L'apoteosi in finale quando Buse ha risposto da par suo ad un'ancata proiettata dalla mongola Enkhsaikhany Delgermaa. L'arbitro ha decretato 4 punti per la lottatrice asiatica, ma quasi nel medesimo momento a battuto la mano in terra favorendo la vittoria della ragazza turca che grazie ad un riflesso poderoso aveva rivoltato sulla schiena l'avversaria. Fra tutte le ragazze giapponesi che hanno vinto l'oro a Belgrado voglio menzionare la portentosa Yui Susaki, vincitrice della categoria olimpica al limite dei 50 chilogrammi. La ragazza della regione di Honshu, a soli ventiquattro anni vanta un titolo di Campionessa Olimpica e ben quattro Mondiali. Penso che non ci sia granché d'altro da dire...se non inchinarsi a tanta bravura come si usa fare dalle sue parti.

Esaminando le prestazioni delle squadre; oltre allo strapotere giapponese, salta all'occhio la buona tenuta delle ragazze statunitensi con un oro, due argenti, quattro medaglie di bronzo, e tre qualificate per i Giochi in Francia dell'agosto prossimo. Bene il Kirghizistan, la Mongolia, la Turchia, la Cina, la Moldova. In difficoltà lo squadrone delle ragazze ucraine, ma tutti sappiamo bene il perché. India in totale affanno (una medaglia di bronzo e una solo qualificata a Parigi) complice la questione dello scandalo in cui sono implicate le alte sfere della federazione. Buio totale per Russia, Azerbaijan, Ungheria e Canada, che non hanno fatto medaglia e nemmeno hanno qualificato lottatrici per l'olimpiade. Si salva invece la Bielorussia, che ha piazzato al secondo posto la Kaladzinskaya nei 53 chilogrammi olimpici. Incolori le prove di molte atlete di altre nazioni guida come Francia, Germania, Svezia, Kazakistan, Estonia e le africane. Per loro ci sarà tantissimo da lavorare, onde poter sperare di vivere giorni magici nel villaggio olimpico de La Ville-Lumière.

Proprio per il fatto che sono ancora moltissime le nazioni pretendenti ad un posto fra i tredici ancora a disposizione per ogniuna delle sei categorie di peso olimpiche, è piuttosto difficoltoso individuare quali saranno più o meno ardue per andare a cercare la qualificazione. Riferendomi a quelle che saranno le nostre rappresentanti in Maglia Azzurra nei tornei di qualificazione olimpica del 2024, metto sul piano di maggiore difficoltà 50, 68 e 76 chilogrammi. Qualche possibilità in più per coloro che verranno selezionate a partecipare nelle categorie di peso dei 57 e 62 chilogrammi.

In chiusura una riflessione con una domanda al seguito: Guardando sul web ed in televisione le immagini dei Campionati Mondiali di lotta olimpica a Belgrado, ho notato più volte dei grandi vuoti di pubblico sugli spalti della Stark Arena. Tale impressione m'è stata confermata anche da persone che sono state presenti fisicamente nei primi giorni dell'evento. Sapendo che il prezzo di abbonamento per i 9 giorni di gara è di 450,00 ed il giornaliero di 100,00 euro, la domanda che mi pongo è la seguente: Davvero la rincorsa spasmodica al business può giovare al nostro sport? Mah....

Maurizio Casarola