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Lotta

La greco-romana chiude il programma dei Mondiali di lotta olimpica

La foto ritrae il momento in cui il cubano Gabriel Alejandro Rosillo Kindelan schianta a terra e sancisce la vittoria contro sua maestà, l'armeno Artur Aleksanyan. Penso che questo momento della finale dei 97 chilogrammi, sia il più rappresentativo dell'intero programma della lotta greco-romana al Campionato Mondiale appena concluso a Belgrado. Oltre all'impresa di Rosillo, penso anche a quella del suo connazionale Luis Orta Alberto Sanchez. Vincendo i 67 chilogrammi olimpici, ha contribuito a risollevare l'onore dei lottatori dell'isola caraibica, usciti con le ossa rotte dalle deludenti prove offerte nella libera. Il Kyrgyzistan è un'altra nazione che esce a testa alta dai Mondiali in terra serba. Zholaman Sharshenbekov e Akzhol Makmudov nelle categorie dei 67 e 77 chilogrammi di peso, con le loro vittorie hanno portato alla ribalta internazionale un paese ben poco conosciuto ai più. Anche Amin Mirzazadeh dell'Iran, ha fatto prodigi riuscendo ad avere ragione nella finale dei 130 chilogrammi del campione turco Riza Kayaalp. Per questa categoria c'è da fare un discorso a parte. Sia il persiano che il turco saranno a Parigi nell'agosto dell'anno prossimo; dovranno però fare i conti con un terzo incomodo "di peso" che in questi giorni si aggirava fra le sale della Stark Arena osservando quanto accadeva sui tappeti di gara. Non è un segreto che sua emminenza Mijain Lopez da Cuba, vorrà tentare l'impresa della quinta medaglia d'oro alle olimpiadi. Il lavoro "sporco" della qualificazione, così come accadde quattro anni fa, è stato già eseguito diligentemente dal buon Oscar Pino. Questa volta il caraibico è uscito dalla battaglia con un'ottima medaglia di bronzo al collo. Rimango interdetto nel pensare a come reagisca un atleta al quale viene imposto di lavorare per un campione, il quale salirà alla ribalta al posto suo come e quando lo vorrà. Pensandoci bene....il ciclismo funziona così da una vita. L'ultimo oro di categoria olimpica è stato conquistato dal turco Alì Cengiz negli 87 chilogrammi, che ha battuto il forte magiaro David Losonzi in una combattutissima e spettacolare finale terminata 8 a 7. 

Andando ad esaminare le possibilità che avranno gli Azzurri selezionati l'anno venturo per andare a conquistare la sospiratissima qualificazione in una delle categorie olimpiche di greco-romana, ho l'imbarazzo della scelta....ma in senso negativo. In tutte le categorie di peso, il compito è veramente impegnativo, direi quasi improbo. Fra tutte e sei scelgo la 87 chilogrammi come quella leggerissimamente più semplice. Non per la qualità inferiore degli atleti ancora in attesa di qualificazione, ma perché in quella categoria quattro dei cinque lottatori con il pass in tasca per Parigi 2024 sono europei. Quindi a Baku nel torneo continentale, forse sarà possibile avere qualche chance in più. Discorso inverso invece per i 60 chilogrammi, dove tutti e cinque i qualificati sono extraeuropei. Per quest'ultima categoria, per assurdo che possa sembrare, sarà più semplice la qualificazione mondiale di Istanbul a maggio, piuttosto che quella continentale di aprile.  

Chiudo con un pensiero rivolto a tutte quelle nazioni che come l'Italia, pur avendo una buona tradizione di praticanti ed un passato più o meno recente di bei successi nella lotta olimpica, alla fine di questo Campionato Mondiale in Serbia si ritrovano senza avere alcun qualificato/a nei tre stili. Ci fanno buona compagnia Corea del Sud, Romania, Finlandia, Slovacchia (imbottita nella lotta libera di campioni di provenienza caucasica) Canada, Croazia, Danimarca, le tre nazioni baltiche, Svizzera e le asiatiche Tadjikistan e Turkmenistan. Ci sono poi nazioni che hanno qualificato un solo o al massimo due lottatori/trici, solamente in uno degli stili olimpici. Russia e Grecia, hanno qualificati solo nella lotta libera. Norvegia, Svezia, Germania, Francia, Moldova, Mongolia e India hanno qualificate soltanto nella lotta femminile.

Mal comune mezzo gaudio.

Maurizio Casarola