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Lotta

Il sogno si avvera: Iman Mahdavi sarà alle Olimpiadi di Parigi

Fino a poche ore fa si sussurrava solamente il suo nome come uno dei possibili candidati a gareggiare a Parigi con la squadra dei Rifugiati Olimpici, mentre adesso si può gridare ai quattro venti che Iman Mahdavi combatterà ad agosto sul tappeto di lotta nella capitale francese. L'atleta iraniano in forza alla società sportiva del Lotta Seggiano (Mi) è stato selezionato assieme ad altri 35 per rappresentare l'Equipe Olympique des Rèfugiés alla XXXIII edizione dei Giochi. L'annuncio è stato dato oggi dal Presidente del Cio, Thomas Bach, che ha aggiunto:

"Vi accogliamo tutti a braccia aperte. Con la vostra presenza voi siete un grande valore per la società ed il movimento olimpico internazionale".

Iman Mahdavi ed il connazionale Hadi Tiranvolipur del tae kwon do, saranno gli unici atleti accolti dall'Italia che gareggeranno a Parigi sotto la bandiera dei Rifugiati Olimpici, mentre gli altri sono stati candidati dai comitati olimpici di 15 nazioni, per la maggioranza europee. Fra i selezionati, oltre allo specialista dello stile libero Mahdavi, c'è anche un lottatore della greco-romana. Si tratta dell'altro persiano Jamal Valizadeh, candidato dalla Francia, che probabilmente combatterà nella categoria al limite dei 60 chilogrammi. Oltre che nella lotta, le 13 atlete donne ed i 23 atleti uomini dei Rifugiati Olimpici gareggeranno a Parigi nel nuoto, atletica leggera, badminton, pugilato, break dance (una ragazza dell'Afghanistan), canoa sprint, canoa slalom, ciclismo, judo, tiro a segno, tae kwon do e sollevamento pesi. Gran parte delle atlete e degli atleti di questa squadra molto particolare, che per la terza volta nella storia olimpica manderà i suoi selezionati ai Giochi, provengono dall'Iran e dall'Africa. Qualche altro dall'Afghanistan e dalla Siria, ed un paio ancora dal centro e sud America. Spicca l'assenza degli atleti della Palestina; ma Bach ha precisato nei giorni scorsi che almeno 9 atleti/e di questa nazione saranno convocati per i Giochi, indipendentemente dai risultati ottenuti nelle qualificazioni. In pratica, il Presidente del Cio ha usato per gli atleti della Palestina lo stesso metodo di selezione tenuto per formare la squadra dei Rifugiati Olimpici. Solo 2 atlete infatti (una camerunense della boxe ed un'iraniana del badminton) erano già certe di essere a Parigi 2024 dopo avere ottenuto la qualificazione nei loro sport rispettivi.

Iman Mahdavi, dopo essersi visto rifiutare il visto d'ingresso in Azerbaijan per il Torneo Continentale di Qualificazione Olimpica di Baku, parteciperà comunque a quello mondiale di Istanbul. Il ragazzo persiano non si culla sugli allori di una qualificazione certa per le Olimpiadi, tant'è che lo vedremo lottare nello stile libero al limite dei 74 chilogrammi. Avete letto bene: La stessa categoria di Frank Chamizo.

L'augurio è quello di vederli lottare, uno contro l'altro, contendendosi la medaglia d'oro in Francia.

Intanto godiamoci questa piccola festa dell'Italia della lotta, con un plauso particolare a tutto lo staff del Lotta Seggiano che ha contribuito fattivamente all'avverarsi del sogno di Iman. Anche la Fijlkam ha qualche cosa da festeggiare: Adesso c'è il primo atleta della federazione che parteciperà ad una olimpiade indossando la maglia degli Atleti Rifugiati.

Maurizio Casarola