Introduco la puntata n. 5 di Fantalotta, con la foto di quello che a buon ragione può essere ancor oggi considerato il colpo più bello ed esaltante della storia della lotta. Siamo alle Olimpiadi di Monaco 1972, sul tappeto stanno per affrontarsi nelle eliminatorie il gigantesco americano Chris Taylor (170chilogrammi!) contro il campione tedesco Wielfried Dietrich. Il teutonico, che pesa poco oltre i 100 chilogrammi, è oramai a fine carriera. Nella sua bacheca vanta un titolo di Campione Olimpico vinto nel 1960 ai Giochi di Roma, più altre medaglie di tutti e tre i colori, conquistate nei Mondiali ed Europei. Forse proprio per il fatto di non avere nulla da perdere nel palmarés di una brillante carriera, dopo pochi secondi dall'inizio della sfida, riesce con la punta delle dita a cingere l'agromegalico degli States e a proiettarlo a terra attraverso una rovesciata incredibile. Schiena! L'arbitro batte la mano a terra e Dietrich si rialza saltellando con le braccia protese verso l'alto. Il pubblico del palazzo dello sport di Monaco ammutolisce per un attimo, poi si scatena in una ovazione che sembra eterna. Per incredibile che possa sembrare, Dietrich non vinse alcuna medaglia nell'edizione olimpica della città bavarese. Venne eliminato nel combattimento successivo a quello contro Taylor, ma il lottatore di Schifferstadt è diventato più famoso per l'incredibile supplex di Monaco che per l'oro conquistato a Roma dodici anni prima.
Ora passiamo alla disamina dei 76 chilogrammi di lotta femminile e ai 97 dello stile libero.
76 CHILOGRAMMI LOTTA FEMMINILE
Nella parte alta del tabellone abbiamo la kirghiza Aiperi Medet Kyzy che comanda la graduatoria delle teste di serie. Degne avversarie che troverà sulla sua strada, saranno l'ungherese Nagy, la rumena Axente e la cubana Marin.
Parte bassa del tabellone con la giapponese Yuka Kagami a far la voce grossa. La canadese Di Stasio (origini italiane), la colombiana Renteira e la nigeriana Rueben, potranno garantire spettacolo.
Non mancano le mine vaganti, anzi, in questa categoria ne abbiamo in abbondanza. Prima fra tutte la turca Adar, seguita dalla mongola Enkhamar, l'equadoregna Reasco Valdez, e la cinese Wang. E come non mettere fra le pretendenti al titolo anche la statunitense Kennedy Blades? Questa ragazza dell'Arizona, è stata capace durante i Trials di eliminare dalle Olimpiadi di Parigi 2024 un portento come la Gray. Alla pluricampionessa targata Usa, pareva quasi di avere in tasca il biglietto aereo per raggiungere la capitale francese, ma il gioco della lotta, a volte può riservare delle amare sorprese.
97 CHILOGRAMMI STILE LIBERO
Spettacolare questa categoria rimasta però orfana del russo Sadulaev e del suo conterraneo Zabrailov, che ha perso nella finale delle selezioni nazionali proprio dal campionissimo del villaggio di Curib, nel distretto di Machackala in Daghestan. Entrambi non sono stati invitati dal Cio a partecipare alle olimpiadi parigine, e quindi sostituiti, ironia della sorte, dall'ucraino Murazi Mchedlidze. Anche fra le file della Bielorussia c'è stata una riallocazione. Hushtin, inviso al Cio, è stato a suo tempo sostituito dall'invitato Kazlou. Quest'ultimo a sua volta, ha preferito declinare. Il moldovo Radu Lefter è stato riallocato al suo posto.
Nel tabellone alto, il daghestano che gareggia per l'Azerbaijan, Maghomedkhan Magomedov, guida le fila delle teste di serie. il polacco Baranowski, il turco Ciftci, ed il georgiano Matcharashvili, proveranno sicuramente a contrastarlo.
Parte bassa assai interessante, con una semifinale dove si potrebbe vedere lo scontro fra l'astro emergente Tazhudinov ed il navigato campione statunitense Snyder. Akhmed Tazhudinov, che gareggia per il Bahrain ma è nato Gergebil e vive a Machackala, ha stupito il mondo della lotta quando, a soli 20 anni d'età, nei Campionati Mondiali di Belgrado 2023 sconfisse tutti (Snyder e Sadulaev compresi, rompendo pure una vertebra del collo al campione daghestano). In primavera ha vinto per la seconda volta in carriera i Campionati Asiati. Gli altri due testa di serie del raggruppamento basso, sono il kazako Yergali ed il tedesco Thiele.
L'iraniano Amirali Azarpira ed il cinese dello Xinijang, Anusyiman Habila, potrebbero essere delle sorprese.
Maurizio Casarola