Alle 20.15 di domani, a Vienna, c’è Germania-Austria a squadre. Sei donne e sei uomini per parte, in quello che vuole essere il test per un’auspicata ripresa agonistica. L’evento, ideato ad hoc, assicura il rigoroso rispetto di tutti i parametri di sicurezza per la salute degli atleti, allenatori, arbitri e le squadre di operatori alle telecamere, in quanto la gara verrà trasmessa in diretta streaming sui canali EJU. Dominic Ressel e Anna Maria Wagner per la Germania, Bernadette Graf ed Aaron Fara per l'Austria sono gli assenti di prestigio causa infortunio, ma le due formazioni rimangono entrambe particolarmente competitive e motivate. Quì le formazioni.

La IJF intanto ha pubblicato, una decina di giorni fa, il protocollo da rispettare per la ripresa delle manifestazioni del circuito internazionale che, ovviamente, impone numerose regole e restrizioni e, di seguito, lo si sintetizza per punti.

Nota preliminare: il protocollo verrà applicato fino alla diffusione del vaccino che è ritenuta la misura più sicura per tutti i partecipanti agli eventi. Principi fondamentali: indossare la mascherina e seguire le linee guida di questo protocollo. Distanziamento sociale: 1,5 m; Mascherina: a 3 strati, ma senza valvola; No ai guanti.

Misure generali: oltre il rispetto del protocollo gli organizzatori devono fornire tutte le prescrizioni nella pubblicazione dell’outline ed una brochure con le misure previste dal loro Paese.

I partecipanti, al loro arrivo devono: - presentare almeno due certificati attestanti la negatività al COVID-19 (di test effettuati massimo 5 giorni prima dell’arrivo a distanza di 24 ore) e un’autodichiarazione di non aver riscontrato sintomi nei 14 giorni precedenti all’evento. Il certificato deve essere presentato in inglese (va bene anche in doppia lingua purché includa l’inglese). - Tutti devono sempre indossare la mascherina. Gli atleti NON devono indossare la mascherina durante la competizione. Nell’area di riscaldamento, a discrezione. - mantenere 1,5 m di distanza, eccetto gli atleti in gara o in area di riscaldamento, con un unico partner.

La commissione IJF fornirà agli organizzatori la lista dei materiali necessari per l’evento.

Verrà assegnato un COVID Manager per ogni evento.

Azioni protettive obbligatorie: non dare la mano, ma il gomito; cambiare la mascherina 2 volte al giorno; usare la propria penna personale e non prestarla.

Misure specifiche in loco: gli organizzatori devono metter a conoscenza le delegazioni delle procedure che le attendono all’arrivo in aeroporto. Inoltre le delegazioni devono essere mantenute separate dal resto delle persone e far in modo che venga rispettato il distanziamento sociale. Eventuali attese per il transfer vanno predisposte preferibilmente all’esterno dell’aeroporto, all’aperto. Ogni componente la delegazione deve occuparsi del proprio bagaglio. Hotel: ciascuno trasporta il proprio bagaglio fino in camera, utilizzare la mascherina negli spazi pubblici, i quali vanno frequentati il meno possibile. Accrediti: devono essere effettuati al massimo da 2 persone per delegazione. Gli organizzatori devono stabilire un ordine per l’accredito e decidere quante postazioni e quante persone al massimo possono stare nella stessa stanza. Peso e pre-controllo judogi: rispettare il distanziamento, la bilancia va disinfettata dopo il peso di ogni atleta sia nel peso ufficiale che nelle prove peso. Va definito un ordine per pesare gli atleti che dovranno attendere rispettando le distanze di 1,5 m che dovranno essere segnalate a terra. Ogni atleta è tenuto a dimostrare che il proprio judogi è conforme senza che il controllore lo debba toccare. Il sokuteiki dev’essere disinfettato regolarmente. Sorteggio: dovrebbe esser fatto virtualmente e reso disponibile live online. Se fatto con “pubblico”: le sedie vanno disposte a 1,5 m di distanza ed è ammesso un coach per la squadra maschile e uno per quella femminile di ogni delegazione (quindi massimo 2 coach). Nessun giornalista è invitato a partecipare. Nell’attesa per il transfer per il palazzetto fuori dall’hotel le delegazioni devono rimanere distanziate. L’organizzatore deve fornire mascherine nuove allo staff ogni 8 ore, disinfettare gli ambienti ogni 30 minuti. Il pavimento deve essere sempre asciutto e non è possibile predisporre nei bagni asciugamani di stoffa. Spogliatoi: possono essere aperti o chiusi in base alle disposizioni del Paese. Nel caso non possano essere utilizzati, gli atleti dovranno lasciare l’hotel in judogi. Area riscaldamento: riservata solo agli atleti che gareggeranno in quella giornata. Ogni atleta può presentarsi con un partner per il riscaldamento. Dovrà esser presente al massimo un coach per la squadra maschile e uno per quella femminile e un rappresentante dello staff medico. Se possibile gli organizzatori prevedranno uno spazio d’allenamento per gli atleti che competono nelle altre giornate e un ordine di “entrata”. Area di gara: oltre alle misure di sanificazione, arbitri e coach devono indossare la mascherina per tutto il tempo, l’atleta la toglie prima di salire sul tatami. Il coach porterà il cesto con gli effetti personali dell’atleta. Premiazioni: gli atleti dovranno mettersi la medaglia al collo da soli, no strette di mano. Media: durante le interviste non è obbligatoria la mascherina fin tanto che la distanza di 1,5 m è rispettata.

È previsto un Covid manager IJF che si relazionerà con il Covid manager dello staff organizzativo (approvato da IJF) ed ogni team nazionale deve indicare un Covid manager (presente all'evento). Gli organizzatori inoltre, devono organizzare e finanziare un servizio di controllo Covid che prevede almeno un test per partecipante da effettuare all'arrivo, preferibilmente all'aeroporto. I risultati devono essere assicurati entro 24 ore e fintanto che i risultati di tutti non sono disponibili, le delegazioni devono rimanere nelle proprie stanze, dove verranno serviti anche eventuali pasti. Prima che l'evento abbia inizio il Covid manager IJF e quello dell’organizzazione locale devono verificare che tutte le misure di sicurezza siano state applicate.