CGS 9886 1543065165 1543065165Dopo aver condiviso l’esperienza del Grand Slam ad Osaka, che si è concluso domenica, Edwige Gwend e Matteo Marconcini si sono salutati e hanno preso due direzioni diverse. Edwige ha ripreso l’aereo ed è ritornata in Italia, mentre Matteo è rimasto in Giappone per unirsi al gruppo della Nazionale dov’è già iniziato un altro lungo periodo di allenamento.

- Con il Grand Slam ad Osaka hai aggiunto un altro quinto posto in un torneo ‘top level’, da che parte va la lancetta fra soddisfazione e dispiacere?

Gwend: “Hmmmm, ma sì, dispiace per la non medaglia... è stato un peccato di stupidità con Doi e gli errori si pagano. Per quanto riguarda la finale invece, Nouchi ha una modalità che soffro seriamente, anche se non l'avevo mai incontrata in gara, ma in allenamento ho avuto modo di farci e sono stata davvero in difficoltà. Devo dire però, che in generale è stata una gara piacevole, sia per gli altri incontri disputati, che per il contesto in cui è stata vissuta. Un’esperienza per pochi, Robby, Matteo ed io, ma siamo stati molto bene”.

- Per quale motivo non sei rimasta anche tu in Giappone ad allenarti?

Gwend: “Perchè adesso devo andare a godermi la Champions League con le Fiamme Gialle. Gareggeremo il 7 dicembre a Bucarest. Ma spero anche, nel frattempo, di poter rientrare nel Masters in programma a Guangzhou il 15-16 dicembre”.

Matteo Marconcini e Roberto Meloni invece, si sono spostati da Osaka a Fujeda, dove si sono uniti alla squadra maschile che si ricongiungerà domani (mercoledì) alla squadra femminile.

Marconcini: “Sono molto soddisfatto, perché i primi due incontri sono stati molto tosti, sia con il montenegrino che con il kazako, numero 15 in ranking. Certamente ho rosicato un po’ per l’incontro con Zoloev, ma nel complesso sono molto contento, so che c’è da lavorare e sono pronto a farlo. E sono pronto anche per le prossime battaglie”.

- A questo punto le battaglie sono già nella quotidianità di queste giornate giapponesi?

Marconcini: “L’allenamento va molto bene e sono molto contento di essere qui per 15 giorni, il judo che si fa è pulito ed anche se i randori sono molto forti ed impegnativi, si riesce a lavorare intensamente e bene. Il Giappone poi, ha un fascino tutto suo ed è sempre bello allenarsi qua”.