Federazione

Attenzione al “calo peso”

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Roma, 16 febbraio 2012 - L’attenzione che da sempre la Federazione presta alle problematiche connesse al “calo peso”, elemento fondamentale per tutti gli sport di combattimento, ha portato in numerose occasioni a richiamare su di esso l’attenzione di quanti operano nell’ambito delle nazionali e delle singole Società sportive. L’ultimo intervento sull’argomento, come molti lettori ricorderanno, risale al maggio del 2008 quando, presso il Centro Olimpico Federale, si è svolto un seminario internazionale dal titolo: “Calo peso: aspetti biologici e tecnici negli sport di combattimento”. Gli atti del seminario hanno avuto, successivamente, ampia diffusione con la pubblicazione del 1° Quaderno tecnico FIJLKAM a cura del Prof. Renato Manno (clicca qui per scaricare il pdf).

Recentemente sull’argomento è intervenuto anche il Medico Federale Prof. Andrea Lino che, con una relazione consegnata al Presidente Matteo Pellicone, ha ribadito la necessità che gli atleti seguano un rigoroso percorso di preparazione al raggiungimento del peso ottimale. E’ assolutamente da evitare che gli atleti, a ridosso delle competizioni, presentino una eccedenza ponderale rispetto alla loro categoria di combattimento tale da costringerli a drastiche e stressanti diete. Al di là degli aspetti tecnici, il Medico Federale evidenzia, in modo chiaro ed inequivocabile, i concreti e potenzialmente gravi rischi per la salute conseguenti ad una spericolata pratica del “calo peso”, sia nell’immediato che nella futura vita degli atleti.  È dunque di fondamentale importanza che i tecnici, sia in Nazionale che nelle singole Società sportive, pongano estrema attenzione sulla necessità di modulare l’eventuale calo peso dell’atleta partendo da una rigorosa valutazione antropometrica preventiva e programmando interventi opportunamente calibrati alle sue peculiari caratteristiche fisiche e metaboliche.

La Federazione vuole ribadire che Atleti psicologicamente sereni e fisicamente integri  possono certamente esprimere al meglio il loro potenziale agonistico e che il ruolo di ciascun tecnico è in primis quello dell’ educatore, ruolo che impone di anteporre la tutela della salute dei nostri ragazzi a qualsiasi considerazione di tipo competitivo.

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