Federazione

A Londra ci siamo battuti con onore

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Londra, 8 agosto 2012 - Conclusi per la Delegazione della Fijlkam i Giochi della XXX  Olimpiade il Presidente Matteo Pellicone comunica da Londra le sue impressioni e traccia un bilancio definitivo della spedizione federale.

Non posso aprire questa dichiarazione  senza esprimere con piena convinzione ed assoluta soddisfazione il compiacimento per il comportamento dei dieci Azzurri che ci hanno rappresentato nella massima competizione del quadriennio. Tutti si sono battuti al massimo, chi con maggiore e chi con minore esito, dimostrando carattere, lodevole preparazione, volontà di ben figurare. Ognuno ha dato il meglio. Il bilancio finale parla, a livello di piazzamenti, di una medaglia di bronzo e di due quinti posti. Con la terza piazza di Rosalba Forciniti abbiamo confermato una tradizione che vede la nostra Federazione presente sul podio di Olimpia ininterrottamente dal 1976 ad oggi. Aggiungo che il judo è l’unico sport, a livello femminile e nazionale, ad essere andato sempre a medaglia  sin dalla sua introduzione nel programma olimpico. Nessuna altra Federazione, anche fra quelle più ricche di allori, può vantare una striscia positiva così ininterrotta. Ai nomi di Sandra Giungi, di Emanuela Pierantozzi, di Ylenia Scapin , di  Lucia Morico, di Giulia Quintavalle si è aggiunto  quello di Rosalba. E’ un ottimo segnale per il futuro, di cui lei ora rappresenta l’elemento più avanzato di un movimento ben sostenuto da molti giovani emergenti. Nutro, insieme a tutti coloro che hanno fatto parte della nostra Delegazione ( dal  Segretario Generale Domenico Falcone al CT Felice Mariani ed ai suoi Maestri Alessandra Giungi, Dario Romano, al tecnico della lotta Mario Olivera), il sentito rincrescimento per due possibili medaglie che sono  state alla nostra portata, quelle di Giulia Quintavalle e di Elio Verde. Le avrebbero meritate per impegno e qualità della prestazione. Bisogna però tener conto della realtà in cui stiamo vivendo e con la quale Olimpiade dopo Olimpiade ci dobbiamo confrontare. Tutto il mondo fa grossi passi avanti. Al  Torneo di Judo hanno  preso parte atleti di  133 Paesi e rappresentanti  di 23 Nazioni sono arrivati a meritare il podio. Non esistono più le squadre materasso, ogni judoka ormai sa tutto di tutti. Lo sport non ha più confini ed esistono realtà in continuo ed inarrestabile progresso. Per tutti questi motivi ritengo altamente positivo il comportamento dei nostri Azzurri: sempre fra i protagonisti nonostante le aumentate difficoltà. Nella lotta il nostro rappresentante Daigoro Timoncini ha sostenuto un solo incontro, opposto all’emergente Armeno Artur Aleksanyan, campione europeo in carica. Ha ceduto ai punti senza affatto sfigurare. Il suo avversario, uno dei migliori del torneo (alla fine medaglia di bronzo) ha ceduto solo all’iraniano Ghasem Rezaei impedendo così il ripescaggio dell’azzurro. Lavoreremo con sempre maggiore impegno per il futuro che incalza e che è già entrato prepotentemente nel presente. Sappiamo di alcune modifiche ai regolamenti che sono necessarie per rendere più spettacolari le nostre discipline. Si ipotizza, per esempio, che nel Judo il peso venga effettuato la sera prima della gara, onde evitare le sofferenze di una notte insonne  ed i forzati digiuni. Ricordiamo che in una sola giornata si esaurisce l’intero impegno delle varie categorie e  i tanti incontri che terminano al golden score postulano per i concorrenti notevoli fatiche con difficoltà di  recupero. Posso concludere con una notazione di piacevole e positiva sorpresa. Tribune della ExCel North Arena gremite, soprattutto per la Lotta,  sport non molto praticato nel Regno Unito e che  invece è stato scoperto ed adottato con entusiasmo dal pubblico inglese.”