Federazione

Un anno di “lavoro di squadra”, guardiamo al futuro con entusiasmo

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Roma, 22 dicembre 2014 - Un anno insieme è trascorso, il mio primo anno in veste di Presidente Federale. Con la riunione del Consiglio Federale si è chiuso il ciclo sportivo annuale; sono state verificate le criticità dei diversi settori e sono state trovate le soluzioni più idonee a proseguire il cammino che ci porterà all’appuntamento di Rio. E a proposito di Olimpiadi non posso esimermi dal condividere con tutti voi la gioia per la candidatura di Roma per l’appuntamento del 2024. Si tratta di una grande e bellissima sfida, che offre al nostro Paese l’opportunità di reagire al lungo periodo di crisi con costruttività e ottimismo. Sono certo che l’Italia saprà  affrontarla con unità e con lo stesso entusiasmo con cui il Presidente Malagò ha condiviso gli intenti del Premier Renzi.
Ma importanti sfide sono anche quelle che abbiamo affrontato nel nostro specifico ambito durante l’anno. Succedere ad una personalità carismatica come quella di Matteo Pellicone è, per me, un impegno notevole soprattutto nel comunicare il nuovo corso preso dalla Federazione che è una “nuova” organizzazione e non una semplice prosecuzione di quella precedente. Oggi posso dire che inizia ad essere evidente la mia impronta che, necessariamente, non è quella di Pellicone anche e soprattutto in termini di rapporti interpersonali, anche a livello istituzionale, in primis con il CONI. La grande stima che nutro per il Presidente Malagò è ricambiata dalla sua fiducia nella nostra Organizzazione, manifestata dall’approvazione al nostro nuovo corso avviato soprattutto nei settori tecnici. I Consigli di Settore hanno calibrato gli interventi mirandoli alla massima organicità ed alla migliore funzionalità: il nostro obiettivo principe è e rimane garantire la migliore preparazione dei nostri atleti ai Giochi Olimpici. L’impegno richiesto è ampio per noi considerando anche che il 2015 vedrà il Karate presente al primo appuntamento Olimpico Europeo di Baku, ottimo viatico per una sua risolutiva inclusione nel programma dei Giochi estivi. Questo è il rapporto organico che lega le Federazioni Sportive al CONI e, con esso, al Paese. Questa è la nostra grande responsabilità che deve rendere costruttivo qualsiasi dibattito interno a questo tema. Ma l’alto livello “è solo la punta dell’iceberg” per citare le parole del Vicepresidente Franco Capelletti, infatti sono le Società sportive il cuore pulsante della nostra attività ed è a loro che saranno rivolti progetti, oggi ancora in fase di ideazione, finalizzati a facilitare ed incrementare la loro attività sul territorio. Sono proprio le Società sportive le prime ad essere impegnate nella promozione delle nostre discipline che inizia innanzitutto dal lavoro svolto in palestra: quindi occorre essere certi di comunicare bene con genitori e atleti, occorre saper organizzare al meglio una gara anche se di livello territoriale minimo proprio perché è la realtà societaria quella che ci pubblicizza, ancor più dei risultati che ottengono i nostri atleti alle Olimpiadi. Stiamo pensando ad esempio, in raccordo anche con i Comitati Regionali, ad un percorso specifico di formazione dedicato sia ai Responsabili della Scuola e Promozione che ai Tecnici societari. Stiamo considerando di ideare nuove formule di gara per quelle competizioni locali che possono essere svincolate dagli obblighi organizzativi ufficiali; intendo ripensare i tempi, ad esempio, per adeguarne lo svolgimento alle esigenze delle famiglie presenti nel campo di gara insieme ai figli. Occorre ideare una sorta di “pacchetto famiglia” nell’organizzazione delle gare, che venga incontro alle diverse esigenze, anche di tipo economico. Anche a livello di massimi Campionati stiamo pensando di sottoporre un questionario alle Società nel 2015 per capire come modificare, ad esempio, l’accesso alle finali nazionali. Rivoluzionare la formula di gara è, ormai, una necessità, ma la mia idea è quella apportare cambiamenti nella massima condivisione possibile proprio con chi vive la realtà sportiva alla base.
Un discorso a parte, sempre parlando di promozione, è quello che riguarda la Lotta che al momento è la disciplina che più evidenzia esigenze in questo ambito. Stiamo curando un progetto che coinvolgerà anche ex atleti di alto livello che verranno impegnati nell’attività di promozione dopo un’adeguata formazione. Saranno loro a supportare le Società sportive impegnate sul territorio e costituiranno, con la loro esperienza e il loro esempio, il “biglietto da visita” della disciplina.
Per quanto riguarda, invece, la formazione mi sento di dire che abbiamo lavorato bene, ma che quello che abbiamo fatto è solo l’inizio. C’è ancora tanto da fare e occorre entrare ancor più nello specifico: ripartiremo in aula già a febbraio con un workshop sul tema della donna nello sport, poi con una serie di corsi specifici per i tecnici sull’attività amatoriale, giovanile ed agonistica. Offriremo, in tal modo, ai nostri tecnici ed a quelli di altre discipline sportive gli strumenti per operare con sempre maggiore competenza e professionalità in settori che stanno diventando trainanti nel mondo dello sport. L’integrazione delle competenze di tutti gli specialisti che operano nell’alto livello è uno dei nostri obiettivi; con la fattiva collaborazione del nostro Medico federale Fabio Fanton renderemo operativo uno strumento informatico finalizzato al monitoraggio continuo della performance sportiva dei nostri atleti. Tale strumento sarà a disposizione di tecnici, preparatori atletici, medici, fisioterapisti ecc., e permetterà loro di cooperare e scambiare informazioni per realizzare un vero “lavoro di squadra”, il più produttivo possibile. E, altro aspetto di ampia rilevanza, questo strumento sarà consultabile anche dagli stessi atleti coinvolti nel progetto. Sarà una grande innovazione che si affiancherà alla nascita di un “Centro per il calo peso” presso il nostro Centro olimpico nel quale verrà impiegato il nostro know how e che si avvarrà della collaborazione degli esperti dell’Università Tor Vergata di Roma.
Tanti altri sono gli aspetti specifici che i Consigli di Settore stanno affrontando, ad esempio non è più procrastinabile l’innovazione della figura dell’arbitro. Questi è, nei nostri sport, centrale nel determinare il risultato della competizione, va da sé che deve essere massimizzata la sua specializzazione e al contempo il suo appeal deve essere aumentato, anche per spronare chi ha terminato l’attività agonistica ad intraprendere questo percorso impiegando proficuamente il suo bagaglio esperienziale. E’ quindi necessario che le Regioni in primis si impegnino in un’attività di “ricerca del talento” alla quale farà da contraltare una proposta formativa adeguata della Federazione.
Per concludere, tante sono le problematiche in campo che necessitano di idee ed energie realizzative, ma sono sicuro che, come detto in altre occasioni, lavorando con unità, passione e tenacia sapremo raggiungere i nostri obiettivi.
Concludo questi miei pensieri con i più sinceri auguri per le prossime festività: auguro a tutti che esse siano un momento di gioia, affetto e serenità. Il mio auspicio è che il nuovo anno possa donare a tutti noi l’entusiasmo giusto per costruire insieme, con unità pur nella diversità,  il nostro futuro sportivo.

Domenico Falcone

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