Judo

Mondiali ad Astana, Gwend e Ciano bravi e sfortunati

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Astana, 27 agosto 2015. La marcia del Giappone ai Mondiali ad Astana è inarrestabile e con il ventunenne Takanori Nagase (81) è arrivata anche la quarta medaglia d’oro che, con il terzo posto di Miku Tashiro (63), porta le medaglie nipponiche a quota nove. Otto le categorie sin quì disputate e due soli i giapponesi ad essere rimasti a secco, i 66 kg Ebinuma e Takaichi. Tina Trstenjak invece, l’erede di Urska Zolnir al Sankaku Celje (club della vicina Slovenia), ha conquistato nei 63 kg il primo oro mondiale del judo sloveno, che è stato anche il primo successo europeo di questo Mondiale. “Sono molto contenta per questo risultato – ha detto Tina - e desidero ringraziare Marian Fabian, Urska Zolnir, Igor Trbovc e tutto il club che mi ha aiutata in questo percorso. Domani mattina alle 7 si riparte a lavorare per il prossimo obiettivo”. Parlare di sfortuna per quanto riguarda gli azzurri è legittimo perché, se Edwige Gwend, superati due turni per ippon (Jazmin Toral, Mex e Anna Bernholm, Sve), ha poi ceduto a Trstenjak (Slo) ed Antonio Ciano, saltato il primo turno e superato Ben Ammar (Tun), ha poi perso da Loic Pietri (Fra), che è stato sconfitto soltanto in finale, la ranking e le teste di serie contano relativamente. “Oggi Edwige era convinta e grintosa, - ha detto il coach Dario Romano - ha superato agilmente i primi due turni e, con la slovena, ha combattuto ad armi pari. Prima dell'incontro era convinta di batterla, ma purtroppo in quell’azione dove l'aveva quasi proiettata è rimasta incastrata con la spalla. Poi abbiamo visto cosa è stata capace di fare la slovena...”. Antonio Ciano, dal canto suo, ha fatto un’analisi molto accurata della gara e di sé: “Purtroppo sono abbastanza emotivo, e quando non voglio rischiare mi blocco, così Pietri mi anticipava ed io non riuscivo ad avanzare. Queste sono gare in cui basta poco per fare la differenza, lui è arrivato in fondo e ma non c’è un ippon di differenza fra noi, ed il fatto che si sia piazzato al secondo posto non mi consola affatto. Con i giusti accorgimenti posso battere lui e molti altri. Chissà, se l’avessi incontrato più avanti, con qualche incontro nelle gambe forse sarebbe andata diversamente, ma con i ‘se’ e con i ‘ma’ non si va da nessuna parte. Già sto pensando alla prossima, facendo tesoro delle cose negative e positive di quest’ennesima esperienza. Non sarà certo un francese a farmi distogliere lo sguardo dal mio obiettivo. Quando perdo, non sono il tipo che cerca scuse, mea culpa e basta! Solo così posso migliorare!”. Quale è la prima cosa da cambiare o sulla quale mettersi a lavorare da domani? “Essere più estroverso, più libero dai pensieri e concentrarmi solo su quello che devo fare, non credo sia una questione di allenamento. Sono sceso dal tatami che nemmeno ero in debito, ma è una questione di approccio alla battaglia. Devo essere più spavaldo, menefreghista, meno razionale. So che a due mani perdo con pochi, quindi devo lavorare su questo aspetto, essere più efficace nell’arrivare ad avere sempre e comunque le due prese, ridurre i tempi di azione e non cercare per forza l’ippon, ma fare anche attacchi di disturbo. Spero anche che tutto torni come prima, visto che alla vigilia siamo stati un pò destabilizzati da queste scelte e decisioni. Per lo meno fino a Rio in modo da completare un lavoro iniziato anni fa. Ho l’obbligo di sentirmi forte, in tutti i sensi”. La quinta giornata assegna tre titoli iridati, i 90 kg con Walter Facente, i 70 ed i 78 kg con Assunta Galeone.

-63 kg

1. TRSTENJAK, Tina SLO

2. AGBEGNENOU, Clarisse FRA

3. TASHIRO, Miku JPN

3. TSEDEVSUREN, Munkhzaya MGL

5. FRANSSEN, Juul NED

5. GERBI, Yarden ISR

7. MISKOVIC, Marijana CRO

7. VAN EMDEN, Anicka NED

-81 kg

1. NAGASE, Takanori JPN

2. PIETRI, Loic FRA

3. PENALBER, Victor BRA

3. VALOIS-FORTIER, Antoine CAN

5. LEE, Seungsu KOR

5. TCHRIKISHVILI, Avtandili GEO

7. DUMINICA, Valeriu MDA

7. MARESCH, Sven GER

 

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