Bergamelli ‘non ripete’, è settimo nel Mondiale U18 a Santiago

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Santiago del Cile, 12 agosto 2017. Enrico Bergamelli si deve accontentare del settimo posto al Mondiale U18 a Santiago del Cile. Le ambizioni del campione d’Europa dei 90 kg erano legittime, ed a maggior ragione dopo essersi guadagnato l’accesso ai quarti di finale con un ippon in 45 secondi sull’uzbeco Buranov. Senso del tempo, potenza, determinazione, con un singolo gesto tecnico Bergamelli ha dimostrato tutto questo. Poco più tardi però, è stato il romeno Serban che gli ha catturato il braccio e glielo ha steso in una banale azione a terra, ippon! Con il russo Gadzhiev, nel recupero per accedere alla finale per il bronzo, Bergamelli non ha trovato la soluzione più opportuna e ha pagato un attacco di tomoe nage valutato generosamente waza ari. È partita molto bene anche la tolmezzina Betty Vuk nei 70 kg, che al primo turno ha liquidato la mongola Sarantsetseg con due azioni, harai maki komi (waza ari) e 30 secondi più tardi ippon con la stessa tecnica. Ma la stessa sorte è stata poi riservata a lei dalla tedesca Igl, waza ari di uchi mata ed ippon con tate shiho gatame. Rammarico e rabbia infine, è quanto deve aver provato sempre nei 70 kg Martina Esposito che, in vantaggio per un waza ari di seoi nage marcato all’inizio del match con la brasiliana Milena Silva, ha visto sfumare la vittoria quando le è stato assegnato il terzo shido. Mancavano 22 secondi. Alla fine Milena Silva ha messo al collo l’argento e Raffaela Igl il bronzo. Domenica gara a squadre che, per la prima volta applicherà la formula mista, 4 uomini e 4 donne insieme sul tatami. Diciotto le squadre al via, con la poule A che propone Ungheria-Giappone e Gerogia-Italia.

Il commento dei protagonisti - Day 4

“La gara è iniziata bene, ma poi qualcosa non ha funzionato... – è la riflessione a voce alta di Enrico Bergamelli - con il rumeno ho sbagliato e mi sono lasciato sorprendere e col russo ho cercato di dare il massimo, ma non è stato abbastanza. Ne faccio tesoro e mi rimetto a lavorare”.

“Oggi ero convinta di poter ottenere un posto sul podio – ha commentato invece Betty Vuk - mi sentivo carica fin dal primo incontro, al secondo però qualcosa in me è cambiato e non mi ha permesso di superare la tedesca. In ogni caso ne faccio tesoro per la prossima occasione”.

“Questa gara era molto importante per me – ha detto Martina Esposito - mi ero preparata e ci contavo molto, ma non è andata come volevo. Ciò nonostante oggi ho imparato una bella lezione e cioè che non si può sempre vincere, a volte si cresce di più con una sconfitta che con una vittoria... e oggi doveva andare così. La mia carriera non è finita qui, amo il mio sport e continuerò a dare il massimo. Voglio ringraziare il maestro e le persone che oggi mi sono state accanto per avermi insegnato anche oggi qualcosa”.

Il commento dello staff tecnico è stato affidato ad Alessandro Comi: “Anche oggi le possibilità di salire sul podio erano consistenti, ma non è andato tutto come avremmo voluto. Martina è un’atleta talentuosa con una fame di vittoria rara, alle volte pecca in zelo e sul tatami è tanto esuberante da non riuscire ad amministrare il vantaggio, ed è stato così con la brasiliana, poi argento. Con un wazari di vantaggio Martina ha dato troppo, perdendo l'equilibrio necessario a gestire la situazione e ha commesso alcuni errori che le sono valsi tre sanzioni. Betty è partita bene dominando con determinazione l’atleta mongola, bronzo ai campionati asiatici. Purtroppo nel secondo incontro, al primo calo di tensione, la tedesca ne ha approfittato, eliminandola. La gara di Enrico invece è cominciata alla grandissima, con un ancata da manuale all’uzbeco Enrico ha superato un primo turno che sulla carta era ostico. È stato invece il rumeno Serban, di lì a poco campione del mondo, a tagliargli la strada sorprendendolo con una rapidissima transizione tachiwaza-newaza e costringerlo alla resa in leva. Il recupero col russo, dopo un wazari discutibile, la tensione l’ha fatta da padrona ed Enrico non è riuscito a restare concentrato per recuperare. Salire sul tatami mondiale da Campione Europeo è una responsabilità che appesantisce il contesto già difficile. I ragazzi hanno lavorato bene per arrivare qui ed essere all’altezza della situazione, sono atleti talentuosi che possono dare molto e gli errori di oggi pesano, ma devono trasformarsi in esperienza utile a crescere. Oggi dobbiamo pensare alla gara a squadre, la Georgia è un brutto cliente, ma siamo venuti in Cile per fare due gare importanti e sul tatami oggi tutti daranno il massimo”.

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