Hohhot, azzurri a tasche vuote nel Grand Prix, ma “le potenzialità ci sono”

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Il Grand Prix a Hohhot è finito esattamente com’era iniziato. Con un Giappone ‘monstre’ che è stato capace di aggiudicarsi la metà delle medaglie d’oro in palio, ben sette, surclassando anche la splendida Korea, la sola che sia riuscita a riascoltare l’inno nazionale più d’una volta. Per l’Italia, nella terza giornata, è salita sul tatami la sola Giorgia Stangherlin che, nei 78 kg, ha disputato un buon incontro con la brasiliana Soares, che ha poi concluso al terzo posto scalando la World Ranking List fino alla posizione 26. “Dispiace per Giorgia – ha detto il coach Roberto Meloni – perché dopo aver portato la brasiliana a due sanzioni, la gestione della situazione sarebbe dovuta essere più opportunista, ma anche questo fa esperienza. Certo, dobbiamo tener conto anche del percorso che ha fatto la Soares e lo stesso vale anche per gli altri azzurri che hanno gareggiato a Hohhot. Le potenzialità ci sono, ma è necessario essere pronti ad esprimerle al momento giusto, quando ciascuno viene chiamato in causa. Insomma, torniamo a casa a tasche vuote, con il collo leggero, ma siamo consapevoli che non è facile e che la sola cosa che bisogna è lavorare sodo”.

90: 1) Gwak (Kor); 2) Gantulga (Mgl); 3) Smink (Ned) e Tselidis (Gre)

100: 1) Cho (Kor); 2) Zankishiev (Rus); 3) Nishiyama (Jpn) e Dvarby (Swe)

+100: 1) Naidan (Mgl); 2) Ulziibayar (Mgl); 3) Silva (Bra) e Oltiboev (Uzb)

78: 1) Sato (Jpn); 2) Aguiar (Bra); 3) Soares (Bra) e Camara (Fra)

+78: 1) Sone (Jpn); 2) Kim (Kor); 3) Wang (Chn) e Altheman (Bra)

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