Christian Parlati settimo nel Grand Slam a Parigi

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Christian Parlati si è piazzato al settimo posto nella classifica dei 90 kg nel Grand Slam a Parigi. Per il ventiquattrenne napoletano che la scorsa settimana ha messo al collo la medaglia d’argento nel Grand Prix ad Almada si tratta indubbiamente di un boccone amaro da mandar giù.

L’amarezza, infatti, potrebbe essere determinata più dall’o uchi gari messo a segno sul francese Alexis Mathieu e che ha regalato l’impressione nitida di valere abbastanza per mettere fine all’incontro, ma che è stato premiato soltanto con wazari e ha concesso così un’altra opportunità al beniamino del Bercy, che indubbiamente è stato bravo a non sprecarla.

MARA9721 1644161577 1644161577Il disappunto ci sta, perché Christian Parlati è arrivato al quarto di finale con Mathieu dopo aver liquidato per ippon il ceko David Klammert e, nuovamente, il tajiko Komronshokh Ustopiriyon, già sconfitto la settimana scorsa in semifinale ed i segnali di affaticamento, se ci sono stati, sono stati mascherati bene.

Nel recupero Christian non è stato in grado di contenere Davlat Bobonov, uzbeko ed attuale leader del ranking mondiale dei 90 kg, ma è passato comunque all’incasso dei 260 punti per il settimo posto in un Grand Slam, che lo fanno salire di un’altra ventina di posizioni piazzandosi fra i primi 50 con due sole gare.

Poco fortunate le prove di Lorenzo Parodi, sconfitto negli 81 kg dal mongolo Bolor-Ochir Gereltuya e di Nicholas Mungai, che si è trovato subito di fronte al cubano Ivan Felipe Silva Morales, vicemondiale a Baku 2018.

"Il bilancio di questa trasferta credo sia tutto sommato positivo -ha commentato coach Raffaele Parlati- chiudiamo con un quinto ed un settimo, ma con la consapevolezza di avere una buona squadra. Peccato per Christian, perché l'incontro con il francese si poteva portare a casa tranquillamente, la colpa è mia nell'avergli messo troppa fretta nel chiudere l'incontro, e questo l'ha portato a fare un attacco nel momento sbagliato. L'unica certezza è che dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare, perché le altre nazioni corrono!".

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