Federazione

Da Quintavalle a Scapin e Meloni, passando per Maddaloni

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È la legge dello sport, che Pino conosce benissimo e, proprio per questo, ha scelto di mettersi in gioco a Pechino. È andata male, ma forse è più corretto dire che non è andata come tutti gli italiani, con lui, sognavano andasse. Proprio oggi, quando tutti i riflettori indirizzano la luce più intensa sul sorriso radioso di Giulia Quintavalle, freschissima di titolo olimpico e che ha quasi la stessa età di quando Pino vinse a Sydney, il campione napoletano esce di scena con la dignità che sanno avere i grandi dello sport. Senza rumore. Con la stessa umiltà e la stessa generosità che hanno accompagnato tutta la sua carriera. Immensa. Perché domani è il momento di Ylenia Scapin nei 70 kg e Roberto Meloni nei 90 kg. Per loro, il primo turno è con Catherine Jacques (BEL) e Jevgenij Borodavko (LAT), gente di cui è meglio non fidarsi. Ma la squadra azzurra è unita, compattata dall’amarezza di Pino, messo fuori da un mongolo sconosciuto e dalla gioia incontenibile di Giulia, esordiente sfacciata, che ha vinto l’oro iniziando proprio da chi, quell’oro, se lo portava da Atene.

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