Federazione

Matteo Pellicone: «A Pechino, la migliore prestazione di sempre»

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In attesa che il karate si affacci alle Olimpiadi. «Le medaglie d’oro di Giulia Quintavalle e Andrea Minguzzi costituiscono la migliore prestazione di sempre della federazione, in senso assoluto» ha detto Matteo Pellicone, «tenendo conto che rispetto a Mosca 1980, quando vincemmo due medaglie d’oro con Ezio Gamba nel judo e Claudio Pollio nella lotta, sono cambiate un po’ di cose che hanno reso tutto più difficile. Mi riferisco alla frantumazione dell’ex Unione Sovietica in tanti stati che oggi troviamo soprattutto nel medagliere di judo e lotta; al moltiplicarsi delle nazioni emergenti e, per onestà, va ricordato che a Mosca c’era stato anche il boicottaggio. Se poi facciamo un po’ di conti, dal 1980 ad oggi, alle Olimpiadi abbiamo vinto 17 medaglie, che fa una media di due medaglie per volta e vincerne oggi, due d’oro nelle due discipline, dà a questa spedizione un significato notevole». E poi c’è il fatto che a vincere sono stati due atleti che non erano attesi ad un risultato così prestigioso. «Hanno vinto due ragazzi puliti, sereni e sorridenti. E questo è un aspetto molto importante, perché esprime l’interpretazione più bella e più vera dello sport. Mi piace ricordare che, quando ci siamo trovati tutti assieme prima della partenza, mi raccomandai che non si sovraccaricassero di responsabilità e vivessero questa esperienza con la serenità di chi è pronto ad esprimere il meglio di sé, perché si è preparato con giudizio. In Giulia e Andrea ho visto proprio questa freschezza. Nella finale di Andrea, in particolare, ero seduto a pochi metri dal tappeto e ho potuto vedere da vicino la tranquillità dei suoi occhi. Anche quando il sorteggio dell’ultima ripresa è stato negativo, è rimasto sereno e ha trovato una tecnica importante, dimostrando che era preparato tecnicamente e fisicamente per risolvere in quel modo». Il Presidente rivolge poi il suo pensiero anche agli altri azzurri della spedizione. «Non giudico negativamente la partecipazione degli altri, Timoncini, Casale, lo stesso Bianchessi, si sono battuti bene. I più anziani e titolati sono andati meno bene e hanno pagato anche l’eccessiva esposizione cui erano sottoposti. Quando stavo per entrare nel palazzo del judo per la seconda giornata di gare, mi hanno segnalato l’elenco dei grandi campioni che avevano perso il giorno prima. Il torneo olimpico è particolare, è più probabile che vinca un ragazzo giovane e ovviamente talentuoso, perché è mentalmente fresco. Dobbiamo ricordare che Gamba, Pollio, Maenza e lo stesso Maddaloni, quando vinsero, erano ventenni o poco più». Il Presidente Pellicone dunque, se ne va da Pechino soddisfatto e consapevole dell’importante contributo portato dalla Fijlkam al medagliere azzurro, ma anche giustamente orgoglioso per «le cose molto belle che Petrucci, assieme ai vertici del Coni, hanno voluto dirmi sulla nostra federazione». (foto di Emanuele Difeliaciantonio)

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