L'editoriale del Presidente Falcone

images/NewsFederazione/large/Mimmo_foto_nuova2020.png

Cari Amici,

i Consigli di Settore nella scorsa settimana hanno provveduto a sospendere fino al prossimo 30 aprile l’attività sportiva di tutte le discipline federali, ben interpretando le disposizioni emanate con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 marzo.

La Federazione ha ritenuto che anche il nostro mondo deve recitare la propria parte, rispettando le disposizioni emanate, agevolando e favorendo gli obiettivi delle Autorità di Governo, che sono quelli, è bene ricordarlo, di tutelare il bene più prezioso che la Costituzione (Art. 32) conferisce ai cittadini italiani: la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività.

Stiamo attraversando un momento di grande disagio e di estrema difficoltà. L’ultimo DPCM dell’8 marzo testimonia l’assoluta emergenza sanitaria del Paese, che ha dovuto modificare abitudini e ritmi di vita, con i conseguenti costi sociali.

Siamo chiamati ad una grande prova collettiva di responsabilità e maturità, una vera e propria formazione sul campo del diritto civico.

L’attività sportiva sul territorio ha subito forti contrazioni e limitazioni anche a seguito dei Decreti e delle Ordinanze che si susseguono giorno dopo giorno.

Tali normative vengono costantemente pubblicate sul sito federale dove sono reperibili anche le indicazioni e i suggerimenti della Federazione Medico- Sportiva Italiana e del Medico Federale per contrastare la diffusione del Coronavirus.

Rivolgo a tutti i nostri Dirigenti ed Insegnanti Tecnici che operano nelle Società Sportive l’invito ad affrontare con forza e coraggio questa fase così delicata. Conto sulla creatività e sulla fantasia di ognuno per poter continuare ad offrire, come proposto dal DPCM dell’8 marzo (Art. 3, Lettera g), attività ricreative individuali in alternativa a quelle collettive, anche svolgendole all’aperto. Questo servirà a mitigare le conseguenze di tali restrizioni nei confronti dei giovani Atleti dei nostri sport e anche a rimarcare il valore sociale ed educativo delle nostre discipline.

Esistono indubbiamente anche problemi di natura economica e già il Governo con il Decreto Legge del 2 marzo 2020, n. 9 all’Art. 28 ha stabilito misure urgenti a sostegno delle spese sostenute per gli eventi annullati e sono allo studio altre forme di intervento più esteso per il “terzo settore”.

Anche l’attività internazionale risente notevolmente dell’emergenza epidemiologica che ha investito gran parte del mondo. Ogni Paese ha adottato misure cautelative verso quegli Stati in cui è più forte la presenza del virus COVID-19. L’Italia è stata fortemente penalizzata da questa situazione, le Squadre Nazionali del Judo e del Karate hanno subito annullamenti di gare inserite nel Ranking Olimpico o, addirittura, è stato impedito alle stesse di partecipare ad alcuni eventi.

Voglio tranquillizzare Dirigenti, Tecnici ed Atleti sullo stretto contatto esistente tra la Federazione e il CIO -attraverso l’Ufficio di Preparazione Olimpica del CONI- per tutelare i diritti dei nostri Atleti.

I criteri di qualificazione olimpica sono stati certamente alterati dall’emergenza in atto e auspico che il CIO e le Federazioni Internazionali sappiano individuare i giusti correttivi per riequilibrare tali criteri.

Sempre in tema di Squadre Nazionali, ho deciso la chiusura del Centro Olimpico fino al 15 marzo per consentire l’adeguamento della struttura alle disposizioni del citato Decreto 8 marzo e per fare svolgere i lavori di igienizzazione di tutti i locali a tutela di coloro che lo frequentano.

In conclusione, mi viene utile richiamare quanto scritto ieri da Francesco Alberoni su un quotidiano nazionale a proposito dell’epidemia: “dopo la distruzione c’è la ricostruzione”. Ci riferiamo ai sistemi lavorativi, alle relazioni personali e di amicizia “per inventare giorno dopo giorno soluzioni nuove ad inventare il futuro”.

Ecco la nostra sfida: costruire il nostro futuro su rapporti basati sulla fiducia, sulla solidarietà e sull’amicizia. Questo è l’atteggiamento che può rendere più forte e grande la nostra Federazione.

Rivolgo un grande abbraccio ed un caloroso saluto a tutti Voi e, interpretando anche i Vostri sentimenti, esprimo a nome di tutta la Federazione il più sentito ringraziamento ai Medici, agli Infermieri ed a tutto il personale sanitario italiano. Sono grandi persone prima che grandi professionisti e stanno dando prova di grande abnegazione e spirito di sacrificio. Valori che noi, gente di Sport, viviamo da sempre in prima persona e che non possiamo che apprezzare e stimare.

Domenico Falcone

 

Roma, 9 marzo 2020

Altre News